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Chiese agostiniane: Almenno

Immagine della chiesa agostiniana di Almenno

Chiesa agostiniana ad Almenno

 

 

CHIESA DI S. MARIA DELLA CONSOLAZIONE DI ALMENNO

 

 

 

 

L'ARTE IN S. MARIA DELLA CONSOLAZIONE

 

Esternamente la muratura si presenta a filari di conci di pietra bianco-rosa del Tornago; si notano sui fianchi sei lesene che servono da contrafforti alle arcate della navata. La facciata, più elevata del tetto, è pure divisa da sei lesene in cinque scomparti; ha un grande portale in marmo bianco con architrave e stipiti ornati di tondi di marmo rosso, un rosone centrale e due finestroni laterali di gusto veneto; più in alto, dentro nicchie, sono collocate le statue di S. Nicola a destra, di S. Agostino a sinistra e in centro, sopra il rosone, quella della Vergine. L'interno della chiesa è ad una sola navata, con ampie arcate a sesto acuto che sostengono un tetto in legno completamente dipinto a motivi floreali. Nei fianchi si aprono ben sei cappelle per parte e sopra di esse, a metà altezza, corre un matroneo che si interrompe sopra la quinta cappella di destra, dove è situata la cassa di un organo cinquecentesco; l'interruzione si ripete in corrispondenza anche sull'altro lato. Nei secoli XVII e XVIII i frontali e gli interni delle cappelle furono ornati di stucchi, ad eccezione della prima ed ultima cappella a sinistra e delle due ultime a destra. Gli stucchi hanno danneggiato gli affreschi delle cappelle a sinistra, scoperti recentemente ed in parte restaurati, ma abbattere gli stucchi anche al di sopra dei capitelli sarebbe un male, sia perché si ricupererebbero pochissimi affreschi, se vi sono, e tutti danneggiati seriamente, come si è visto in un assaggio, sia perché gli stucchi stessi non sono spregevoli.

La chiesa al tempo della peste fu quasi tutta imbiancata e conseguentemente le decorazioni del presbiterio, delle pareti in alto, dei matronei, attendono ancora di essere riportate alla luce. La prima cappella a destra è occupata da un grande confessionale; in antico vi era un altare, di cui rimangono alcuni stucchi dell' ancona.

Affreschi seicenteschi di poco valore decorano la volta: l'Annunciazione, il Padre Eterno e l'Assunta; sul frontale del primo pilastro un frammento di S. Maria Maddalena del secolo XVII. La seconda cappella, dedicata al SS. Crocefisso, presenta sull' altare un grande Crocefisso in legno; ai fianchi sono raffigurati la Madonna e S. Giovanni Evangelista; in alto l'Orazione nel Getsemani e la Natività di Gesù; sui lati e nella volta la Flagellazione, la Coronazione di spine, il Trionfo della croce, la Caduta sotto la croce e la Crocifissione, tutti affreschi del secolo XVIII. Nella terza cappella si può ammirare una pala della SS. Trinità e Santi, notevole opera di Andrea Previtali (1470-1528), come si legge sul cartellino apposto al gradino del trono della stessa tela: «Andreas Previtalus fatiebat MDXVII».

Sul frontale del terzo pilastro è affrescato S. Antonio da Padova, pittura restaurata del secolo XVII. Nella quarta cappella vi è l'altare di S. Tommaso da Villanova, raffigurato su tela insieme a S. Agostino, e due tavole con episodi della vita di S. Nicola. Sul frontale del quarto pilastro sta un bell' affresco di Madonna col Bambino con l'offerente in ginocchio. La quinta cappella è dedicata all'Annunciazione; sopra l'altare è posto un dipinto cinquecentesco dell'Annunciazione, sormontato da una lunetta col Padre Eterno e lo Spirito Santo, di autore sconosciuto. Sul fianco sinistro è conservato un affresco datato 29 marzo 1537, raffigurante lo Sposalizio di Maria Vergine. Non si conosce il nome del pittore, ma si è propensi ad attribuirlo a un allievo della scuola degli Scipioni di Averara. Sul pilastro compare un affresco di S. Agostino del XVI secolo. Nell'ultima cappella a destra, dove non vi sono mai stati altari, si vedono i seguenti affreschi appartenenti ai primi anni di costruzione della chiesa: a destra Madonna col Bambino, affiancata da S. Rocco e S. Sebastiano, S. Giobbe; nel fondo in alto, ancora Madonna col Bambino e due angeli ai lati che scostano un tendaggio. Sempre sulla stessa parete sono affrescati: in basso un' altra Madonna col Bambino e nella lunetta della porta della sagrestia una testa di santo; sul fianco sinistro la Madonna col Bambino fra S. Nicola e S. Giobbe; in alto S. Lucia, S. Antonio abate, S. Giobbe; sulla lesena ancora S. Giobbe.

Sull'altro lato della chiesa, la prima cappella a sinistra, in antico con altare e pala, è recinta da un'inferriata ed occupata da un confessionale. A destra in quattro scene è affrescata la vita di S. Rocco; - a sinistra quella di S. Paolo, primo eremita, a cui si richiamano gli Agostiniani Eremitani. Sul fondo si vedono: S. Apollonia ed un'altra santa da liberare dallo scialbo; nel sott'arco gli Evangelisti e S. Agostino; nella volta un frammento di Padre Eterno. Sul pilastro di destra c'è un'immagine di S. Pietro, su quello di sinistra S. Antonio abate. La seconda cappella, in onore di S. Anna, è ornata da una pala raffigurante i nonni di Gesù insieme con la Sacra Famiglia, opera pregevole di Francesco da Ponte (1549-1592) detto il Bassano.

La vita di S. Anna è pure narrata negli affreschi dei lati, in quattro scene per parte, e la sua statua è posta fra gli stucchi del soprastante matroneo. Sul frontale del secondo pilastro sono dipinti S. Rocco e S. Sebastiano in conversazione. La terza cappella è dedicata a S. Nicola da Tolentino, santo che riscosse particolare devozione lungo i secoli, tanto che questa chiesa viene popolarmente chiamata con il suo nome. La statua del Santo è in una nicchia sopra l'altare e fra gli stucchi del matroneo. Gli affreschi sono attribuiti ad Antonio Boselli (1480-1532): sul fianco destro sono effigiati S. Sebastiano, S. Apollonia e una bellissima scena delle mistiche nozze di S. Caterina; a sinistra la Madonna col Bambino tra due Santi vescovi e S. Rocco; sul frontale del terzo pilastro S. Stefano.

Immagine della Vergine che appare a san Nicola da Tolentino

La Vergine appare a san Nicola da Tolentino

Nella quarta cappella vi è l'altare della Madonna del Buon Consiglio, la cui tela è conservata sotto vetro; discreti affreschi cinquecenteschi, purtroppo molto rovinati, adornano le pareti: a destra è dipinta la Madonna col Bambino tra S. Rocco e S. Sebastiano; a sinistra S. Agostino affiancato da due Santi; nella volta gli Evangelisti; sui pilastri, a sinistra S. Antonio abate, a destra S. Gerolamo con una chiesa in mano; sul frontale del quarto pilastro S. Agostino con un offerente inginocchiato. La quinta cappella è dedicata alla Madonna della Cintura; rinnovata nel XVII secolo, ha un altare in stucco e una nicchia con statua di gusto settecentesco; sui fianchi gli affreschi più antichi sono stati sostituiti da decorazioni del '700.

La sesta cappella, in onore di S. Pietro e S. Giovanni Battista. fu Dure affrescata dal Boselli con l'immagine di S. Pietro in cattedra a sinistra e del Battesimo di Gesù a destra; quattro Profeti e l'Agnello ornano il sott'arco; S. Stefano e S. Lorenzo sono sui fianchi dei pilastri. Sul frontale del presbiterio, a sinistra era appoggiato un alto pulpito settecentesco in legno dipinto; a destra è posto l'antico tabernacolo con cornice in marmo e porticina dorata, decorata da un angelo che regge il calice; sotto è murata la lapide della consacrazione della chiesa.

Il presbiterio, rimaneggiato nel secolo XVIII, presenta sulla parete di fondo dietro l'altare una grande tela di Antonio Cifrondi (1657-1730) con l'Assunzione della Vergine al Cielo; ai lati del dipinto si trovano gli affreschi di Ester dinnanzi ad Assuero e di Giuditta con la testa di Oloferne. Coprono le pareti ai lati dell'altare altri due affreschi: a destra S. Monica in riva al mare piange la partenza di S. Agostino; a sinistra in una scena simbolica il Papa dispensa l'acqua della vera dottrina alla Chiesa e S. Ambrogio scaccia le eresie con un flagello. Il coro, poi, è arredato con stalli e leggio in legno, opere di buona fattura di artisti minori. Pure la sagrestia è decorata con affreschi della fine del XV secolo. Vi sono rappresentati i Santi e le Sante più care agli Agostiniani. La scena più significativa è quella che raffigura S. Maria della Consolazione e in basso S. Nicola davanti ad una folla di Almennesi.

La Vergine tiene una scritta che dice: «Consolamini, consolamini, popule meus», mentre sul cartiglio di S. Nicola si legge: «Ora pro populo tuo de Lemine, sancta Dei Genitrix». Sul passaggio fra presbiterio e sagrestia si apre la porta del campanile costruito con lo stesso materiale della chiesa. Il convento è a destra della chiesa e comprende un piano terreno con chiostro e un piano superiore con dodici celle per i frati.