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Porta di sant'Agostino
CHIESA DI S. AGOSTINO DI BERGAMO
La chiesa e il convento furono fondati verso la fine del XIII secolo dall'ordine degli Eremitani a cui subentrarono successivamente gli Osservanti regolari di S. Agostino. Gli ingressi attuali sono due: uno conduce ai due chiostri cinquecenteschi. L'altro è l'ingresso alla chiesa vera e propria (oggi sconsacrata) che era molto ricca di affreschi in parte restaurati. Un esempio significativo della cultura pittorica a servizio della teologia, sempre di committenza agostiniana, è dato dall'affresco nella Chiesa di S. Agostino a Bergamo. Il dipinto, che risale al 1446, mostra un'iconografia completamente diversa: la Carità regge un fiaccola accesa ed una palma.
Facciata della chiesa annessa al convento agostiniano
La prima simboleggia l'amore verso Dio, con questo significato introdotta per la prima volta da Nicola Pisano. La palma che, normalmente, richiama il martirio non compare, però, nella letteratura iconografica dell'allegoria della Carità. La collocazione dell'immagine in un complesso agostiniano è dovuta al fatto che negli scritti di S. Agostino ricorre più volte il pensiero che il martirio rappresenta il culmine della carità, la testimonianza più alta dell'amore per Dio. La palma, più della fiaccola, indicherebbe quella dimensione della Carità che rivolge l'uomo ad amare il proprio Creatore.