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Chiesa S. Agostino a Cedrasco
CHIESA DI S. AGOSTINO DI CEDRASCO
L'attuale parrocchiale di Cedrasco è dedicata a S. Agostino e risale alla fine del Seicento, modificata, ampliata e abbellita su edificio preesistente. Cedrasco si staccò dall'arcipretale di Berbenno nel 1454 divenendo così parrocchia autonoma con una propria chiesa. Già nel 1589 il vescovo comasco Ninguarda ricorda che a Cedrasco "A sinistra del paese di Fusine, un miglio più avanti nella zone di Postalesio, vi è un altro paese chiamato Cedrasco con centoquaranta famiglie tutte cattoliche: vi sorge una chiesa dedicata a Sant'Agostino Vescovo e via fa da rettore il sac. Benedetto Robustelli do Grosotto." (M. Gnoli Lensi, Inventario…, pp.60-61).
Delle quattro chiese che esistono nel comune di Cedrasco, la più antica è proprio la parrocchiale di S. Agostino. C'è poi la chiesa di S. Anna che risale al 1618, la chiesetta dell'Immacolata in località Campelli a quota 1264 s/m, risalente al XVIII secolo e infine la chiesa dell'Ausiliatrice, in località Gherbiscione, sorta nel 1919. La pianta della chiesa è un quadrato che, escluso l'altare, risulta simmetrico sia in lunghezza che in larghezza. Il tipo architettonico ricorda la pianta a croce latina. L'area dell'altare ha una copertura a botte con due spicchi di vela. L'aula centrale quadrata termina su una copertura circolare schiacciata.
Il pavimento è a marmette. Vi sono due confessionali in legno intagliato con colonnine tortili e capitelli floreali e la scritta in rilievo: ERIT SOLUTUM ET IN COELIS. Sulla volta si trova un dipinto con il battesimo di Cristo e S. Giovanni Battista. Nella cappella dell'altare sinistro vi è una tela mistilinea di Cesare Ligari con la Madonna col Bambino e nel lato opposto la statua di S. Luigi. Nella cappella di destra vi è la Madonna con Bambino e nelle due nicchie si trovano le statue del Sacro Cuore e di S. Giuseppe. Nelle due cappelle sono conservati i busti dei quattro evangelisti che sono affrescati anche in corrispondenza della volta dell'aula. Nel grande affresco circolare, sull'aula, è rappresentata la Trinità con S. Agostino e un nugolo di putti.
Vi sono due scanni del celebrante in legno intagliato con colonnine tortili e portano lo stemma della famiglia Sertoli e la data del 1686. L'altare maggiore è in marmi policromati e conserva una grande tela mistilinea di Pietro Ligari con la Madonna con Bambino tra S. Agostino, un soldato, un putto e S. Tommaso ed è datata 1742. Sopra la tela vi è la serliana in vetro policromato con la croce centrale e ai lati sant'Agostino e san Tommaso. Ai lati dell'altare maggiore vi sono altre due tele di Pietro Ligari: una con L'annunciazione della gravidanza di S. Anna e l'altra rappresentata la nascita di Maria. Sulla volta dell'altare c'è un affresco con sant'Agostino e san Tommaso. Sulla parete dell'altare vi sono delle scritte: QUIA/VIDISTI ME/THOMAS/CREDIDISTI ET INQUIETUM/EST COR NOSTRUM/DOMINE DONEC REQUIESCAT IN TE.
La prima frase è riferita a san Tommaso e l'altra a sant'Agostino. Sull'Arco divisorio dell'aula si legge: SUCCENSUS TOTUS ET VOTUS CHARITATIS FACTUS PLACET IN ANGUSTIS PRO CHRISTO. In prossimità dell'ingresso vi è la pila dell'acquasantiera in marmo rosa. Nella controfacciata c'è posto per l'organo e sull'arco la scritta HAEC EST/ DOMUS / DEI. In sagrestia si nota un bell'armadio, per paramenti, in legno lavorato. Sulla volta vi è un affresco e la scritta VOS AUTEM / GENUS ELECTUM REGALE SACERDOTIUM GENS SANCTA. IPET. Z. La festa di Sant'Agostino viene celebrata il 28 agosto.
Proverbi locali "agostiniani"
Se 'l pciöf a Sant'Austìi, töt ul uendémi l'è mulisìi (se piove a S. Agostino, tutta la vendemmia è impregnata d'acqua - Sirta)
Vöi andà mónega de sant Agustìn, con dó tésti sül cusín (voglio andar monaca di Sant'Agostino, con due teste su un cuscino)
Le opere d'arte della chiesa
Un primo dipinto raffigura La Vergine col Bambino e santi, olio su tela, misura 2 x 1,35. In alto, un po' a sinistra è rappresentata, assisa, la Vergine col Bambino,e in basso, verso destra, S. Agostino, inginocchiato, con piviale chiaro, a cui un grazioso angioletto regge il pastorale, e dietro S. Tommaso apostolo, con una lancia in mano. E' la pala dell'altar maggiore, compresa dentro ricca cornice marmorea, dipinta da Pietro Ligari. È anche firmata: Petrus Ligarius Pins. Da documenti dell'archivio Ligari di Sondrio, risulta che il quadro fu consegnato il 27agosto 1742 e pagata 65 filippi. Segue un'altra tela col medesimo soggetto La Vergine col Bambino e santi, dipinto a olio su tela di forma sagomata: misura m. 2,38 x 1,30. La Vergine è rappresentata nel mezzo, in alto, seduta, col Bambino: dinanzi ad essa appare inginocchiato S. Luigi Gonzaga. Più in basso un angioletto regge un libro aperto con una scritta sacra, che San Francesco Ferreri, che è vicino, con una fiamma sul capo, indica. In basso a destra è uno stemma, con un grifone coronato, nero su campo bianco. Dentro ricca ancora marmorea policroma, sopra l'altare, di sinistra. Il dipinto porta la firma dell'autore e la data: Cesare Ligari, 1754. Ancora di un Ligari, Pietro, è la tela della Natività della Vergine: davanti sta il gruppo delle donne che sorreggono e lavano la piccola Maria, fra le quali una bambina che scherza con la neonata. In basso, a terra, è una piccola culla. Dietro s'intravede S. Anna a letto.
L'opera è sulla parete di destra del presbiterio, racchiuso dentro cornice dorata con sobri intagli settecenteschi. Di questa Natività esiste nella Biblioteca Pio Rajna di Sondrio un abbozzo ad olio a chiaroscuro. Di Pietro Ligari è infine L'annuncio della gravidanza di Sant'Anna, dipinto a olio su tela. In primo piano risaltano due figure un vecchio in veste violacea e manto giallo, e un angelo, in parvenza di fiorente e gentile giovinetto, in veste lilla e manto azzurro chiaro. In secondo piano la composizione fa scorgere un giovine, coricato e di scorcio, e dietro questo, un altro personaggio. Davanti a sinistra un montone. Sullo sfondo, in lontananza. un tempio. Il quadro è appeso sulla parete sinistra del presbiterio.