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Chiese agostiniane: Mantova

Veduta della città di Mantova

Veduta della città di Mantova

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO A MANTOVA

 

 

 

Mantova in seguito al sacco del 1630, con la decadenza dei Gonzaga e il susseguirsi di diversi eserciti invasori, subì gravissime devastazioni. Numerosi fra i suoi ricchi ed eleganti palazzi furono devastati e spogliati delle loro ricchezze.

Chiese e conventi non furono risparmiati e subirono anch'essi pesanti saccheggi e devastazioni. Quanto si era potuto salvare dalla vendita e dal furto sacrilego, alla fine del Settecento, con l'avvento delle truppe napoleoniche, fu definitivamente portato via. Quadri e statue presero la via di Francia o furono vendute e quello che non si riuscì a portar via, venne devastato.

Quanto rimane oggi, è ben poca cosa rispetto a ciò che esisteva nei primi anni del Seicento. Napoleone, chiuse e trasformò numerose chiese in caserme. Questa destinazione venne successivamente utilizzata anche dagli Austriaci.

Nel 1704 un editore olandese, P. Mortier, stampò una rielaborazione della veduta di Mantova, opera del Bertazzolo, in cui erano evidenziati gli edifici monumentali della città fra cui anche le chiese. in quegli anni se ne contavano ben 60, molte delle quali sono oggi scomparse o perché demolite, o perché vendute a privati o adibite ad altro uso.

Nell'elenco viene riportata anche la chiesa di sant'Agostino.