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Chiese agostiniane: Jesi

Immagine della chiesa di S. Agostino a Jesi

Chiesa di sant'Agostino a Jesi

 

 

CHIESA DI SANT'AGOSTINO A JESI

 

 

 

Nella Piazza del Palazzo della Signoria sorge l'antica chiesa dedicata a S. Luca, oggi titolata a S. Agostino, perchè l'antica chiesa gotica era parte del convento agostiniano che già dal 1400 erano subentrati ai Benedettini. Il tempio si presentava a tre navate con cappelle laterali, tra cui quella "Lombardorum", curata da immigrati lombardi fin dal 1427.

Successivamente la chiesa divenne cappella gentilizia della famiglia Colocci, proprietaria del palazzo adiacente, tanto che dalla metà del '500 ai nobili fu possibile seguire la messa da una finestra aperta nel muro di confine delle due proprietà. La famiglia dotò le varie cappelle della chiesa di statue, monumenti sepolcrali e dipinti di noti artisti quali Paolo Agabiti, Claudio Ridolfi, Filippo Bellini ed altri ancora, in parte dispersi.

Tra le tante opere artistiche che contribuirono ad arricchire il luogo di culto nel '500, va ricordato il nuovo campanile, costruito su progetto di Albertino da Cremona, poi completato da Guido di Giovanni da Bellinzona e Antonio di Silvestro da Castiglione d'Adda. Il campanile fu demolito nel 1880 a seguito di una sciagurata decisione del Comune.

Immagine del chiostro di S. Agostino a Jesi

Chiostro di sant'Agostino a Jesi

La facciata attuale, tutta in laterizio, ha la particolarità di non apparire come quella di una chiesa: diverse finestre si aprono secondo una disposizione che fa somigliare l'edificio piuttosto a un palazzo. La parte centrale della facciata è definita da lesene che corrono dalla sommità fino a terra. Un architrave a circa due terzi d'altezza, delimita il rettangolo della facciata.

Singolare è l'abbinamento del portale di ingresso con una finestra superiore in asse, ma con due finestre ai margini della specchiatura centrale, alte e strette, alte e strette, diverse per forma e dimensioni e posizionamento dalle due che sono collocate nelle specchiature laterali, sopra gli ingressi secondari. Gli interni della chiesa sono stati ampiamente trasformati nel 1830 dall'ingegnere comunale Giovanni Grilli. Affianca ancora la chiesa l'antico chiostro conventuale, oggi adibito a passaggio pedonale.