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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Chiese agostiniane > Italia > MondolfoChiese agostiniane: Mondolfo
San Nicola da Tolentino
CHIESA DI SANT'AGOSTINO A MONDOLFO
La chiesa e il convento di Mondolfo furono edificati nel XIII secolo dai monaci eremitani di sant'Agostino. L'aspetto attuale risale ai lavori eseguiti fra il 1586 e il 1593 e alle ristrutturazioni del Settecento. Nel tardo cinquecentesco la chiesa venne ridedicata alla Madonna del Soccorso, una delle devozioni più care agli agostiniani. Nel 1734 iniziarono i lavori per la costruzione della cappella dedicata a san Nicola da Tolentino e nel 1760 quelli si pose mano alla volta dell'abside. La chiesa fu consacrata il 31 maggio 1654 come si ricava da una iscrizione sopra la porta che conduce dal coro in sagrestia. Nella chiesa sono conservate diverse opere a carattere agostiniano che descrivono santi e beati agostiniani, come san Nicola da Tolentino (dipinto a sinistra).
La chiesa di Mondolfo è un ulteriore esempio della diffusione agostiniano nel pesarese. La chiesa ha una architettura tardo cinquecentesca con rimaneggiamenti interni del 1700. La facciata nel 1726 fu abbellita con tre eleganti portali in arenaria con motivi decorativi di gusto rinascimentale. Internamente l'edificio è a una sola navata con volta a botte. Sono presenti bellissimi altari, scolpiti in legno o lavorati in pietra, che si avvicendano sui due lati della navata.
I dipinti che vi si conservano sono quasi tutti della prima metà del Seicento. Nel primo altare di destra scopriamo la cosiddetta Madonna della gatta, copia del celebre dipinto di Federico Barocci (1535-1612). Nel terzo e quarto altare si possono ammirare due tele del veronese Claudio Ridolfi (1570-1644) che raffigurano un sant'Antonio Abate, un Paolo Eremita (dipinti dopo il 1621) e una Madonna con Bambino e i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. La tela del quinto altare raffigura il Martirio dei Santi Simone e Giuda ed è firmata e datata 1649 da Giovan Francesco Guerrieri (1589-1657). Al sesto altare destro quindici piccole tele di un anonimo pittore marchigiano del primo Seicento rappresentano i Misteri del Rosario e circondano un dipinto della Madonna del Buon Consiglio in stile bizantino del XVI secolo. Il primo altare a sinistra conserva l'Adorazione dei pastori, una copia di un dipinto di Tiziano. Nel secondo altare si trova il Volto della Vergine, un dipinto probabilmente di Claudio Ridolfi, e un san Carlo Borromeo genuflesso del 1615 del pittore fiammingo Ernest van Schayck (1567-1631), attivo nelle Marche all'inizio del Seicento. Al quarto altare si trova un Cristo Crocifisso, la Maddalena, san Giovanni e la Vergine di Giuliano Presutti (1531). La tela con La Vergine col Bambino e due Santi Martiri del quinto altare è attribuita a Girolamo Cialdieri (1593-1680), allievo di Ridolfi. La pala conservata nel sesto altare raffigura La Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica opera del Guerrieri. In fondo alla navata sinistra si trova il quadro che raffigura La carità di San Tommaso da Villanuova di Claudio Ridolfi. Nell'abside si ammirano la Madonna del Soccorso di Pietro Tedeschi; a sinistra e a destra si sviluppa la teoria dei Santi Agostiniani e delle Sante Agostiniane del pittore fanese Sebastiano Ceccarini (1703-1783). Nella chiesa sono collocate anche alcune statue in legno policromo seicentesche e una Pietà policroma scolpita in pietra arenaria di scuola tedesca quattrocentesca.
Annesso alla chiesa venne costruito il Convento dei Frati Eremitani dell'Ordine di Sant'Agostino che racchiude al suo interno un ampio cortile con un bel porticato a semplici colonne in pietra. Al centro del chiostro si trova un pozzo con una piccola vasca di pietra, sorretta da due lastroni scolpiti con motivi decorativi. Le pareti erano un tempo ricoperte di affreschi che illustravano la vita di Agostino.
Nel 1914 la chiesa fu trasformata in magazzino. Riaperta nel 1922, venne nuovamente chiusa nel 1976. I restauri condotti dal 1981 al 1990 hanno interessato sia la chiesa che i dipinti che conserva. All'interno del complesso due grandi saloni, il Salone Sant'Agostino e il Salone Aurora, sono attrezzati per incontri culturali, conferenze, meeting.