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Chiesa di sant'Agostino a San Severino
CHIESA DI SANT'AGOSTINO A SAN SEVERINO
E' la chiesa principale del paese, in quanto concattedrale nell'Arcidiocesi di Camerino - San Severino Marche. Le prime notizie risalgono alla metà del secolo XIII, quando gli Agostiniani che abitavano nell'eremo di S. Apollinare sulla via Labiena verso Cingoli, nel 1256, a seguito della Grande Unione che diede vita alla fondazione dell'Ordine Agostiniano, costituirono una comunità entro le mura di San Severino presso una chiesa dedicata a S. Maria Maddalena e vi rimasero fino agli inizi del XIX secolo. Nel corso degli anni i monaci modificarono a più riprese la chiesa e il convento annesso; il primo intervento è verso il 1470 allorchè fu ampliata la chiesa.
Inoltre fu costruito, per merito di Bartolomeo Tardoli e del priore Loreto da Rimini, il bel portale di ingresso dato 1463, in cotto e pietra con decorazioni a fogliame e torciglioni e affreschi nella lunetta e negli angoli sopra l'arco. A quest'epoca si può far risalire l'edificazione dell'odierno campanile. La chiesa sotto il pontificato di Leone X (1513-1521) assunse il titolo di sant'Agostino. Nel 1776 l'edificio subì forti rimaneggiamenti, eseguiti su disegno di Pietro Loni da Como. Riguardarono in particolare l'interno rinnovato alla maniera barocca con la costruzione di lesene che sorreggono la trabeazione e le volte, per dar spazio alle quali fu sopraelevata la copertura.
Il passaggio delle truppe francesi e il terremoto del 1799 ebbero forti ripercussioni sulla chiesa, che fu alquanto danneggiata e determinò l'abbandono della comunità agostiniana cacciata dalle soppressioni napoleoniche. Nel 1821 Pio VII ordinò il trasferimento della cattedrale da San Severino al Monte all'interno della città bassa a causa dello spopolamento: furono effettuati vari lavori per adeguare l'edificio alle nuove funzioni diocesane.
Nel 1827 la chiesa di S. Agostino fu destinata a divenire la nuova Cattedrale della città, in sostituzione dell'antica chiesa di San Severino sita nella parte alta del Monte Nero, ormai sempre più distante dal centro della vita cittadina. Per conferire all'ex tempio agostiniano la dignità necessaria ad un edificio di quel rango, vi furono chiamati all'opera i migliori artisti del momento, tra cui i fratelli Venanzio e Filippo Bigioli, ed Ireneo Aleandri. Di certo si sa che all'architetto Aleandri fu commissionato il disegno della monumentale bussola d'ingresso, realizzata dall'ebanista Antonio Orsecco. La bussola, addossata alla contro facciata della chiesa, ha il consueto modulo compositivo tripartito dell'ordine architettonico; il basamento è costituito da quattro podi angolari costituiti da un alto zoccolo in legno tinto all'anilina nera e specchiature in radica di pioppo. Sul basamento si eleva un ordine di snelle colonne doriche con base attica, al di sopra delle quali è la trabeazione, ove architrave e fregio formano un tutt'uno senza soluzione di continuità, sormontata da un cornicione nero a chiudere la composizione in maniera euritmica.
Il tutto è coronato da un attico formato da un'alta fascia in radica e legno tinto con due anfore di lignee agli spigoli. Al centro campeggia un angelo ligneo, opera di Venanzio Bigioli. Nell'ambito dei lavori per l'elevazione della chiesa di S. Agostino a nuova Cattedrale, il conte Giovan Battista Collio decise di erigere, a proprie spese, una cappella dedicata al SS. Sacramento. Il Valentini ricorda che: "L'Architetto Aleandri aveva presentato un bellissimo progetto ..., ma non venne accolto dal nobile committente, perché troppo dispendiosa l'esecuzione, e non poteva armonizzare col barocchismo delle interne decorazioni della vecchia chiesa degli agostiniani." I bellissimi disegni per quest'opera si conservano ancora oggi nel fondo aleandriano della Biblioteca Comunale di Macerata.