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Chiese agostiniane: Carmagnola

Immagine della chiesa di sant'Agostino a Carmagnola

Chiesa di sant'Agostino in una vecchia foto

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI CARMAGNOLA

 

 

 

La chiesa di S. Agostino ha un aspetto monumentale e fu edificata dai frati agostiniani agli inizi del XV secolo in stile gotico (1406-1437). La sua struttura originaria fu pesantemente rimaneggiata in epoca barocca, sia internamente che esternamente. Si è tuttavia conservato l'originario stile nell'elegante abside pentagonale a contrafforti e nel campanile a monofore con l'alta cuspide conica.

La moderna facciata, originariamente in mattoni a vista, è stata ridisegnata in forma neoclassica nel 1835. All'interno si trova un pregevole coro ligneo del XVI secolo che tuttavia copre degli affreschi tardo-gotici. Altri affreschi del XV secolo sono attribuiti a Pietro da Saluzzo: una grande tela cinquecentesca viene invece fatta risalire al Moncalvo. Nel corso dei secoli importanti dimore storiche sono state costruite attorno alla centrale piazza Sant'Agostino.

L'area urbana a sinistra della chiesa di Sant'Agostino presenta alcuni edifici di notevole interesse architettonico a testimonianza dello sviluppo edilizio della città nell'ultimo ventennio del Cinquecento, sotto il governo del Duca di Savoia Carlo Emanuele I, da poco entrato in possesso della città.

Questa chiesa è il luogo dove vennero emessi i voti alla Vergine dell'Immacolata Concezione in seguito alle epidemie di peste del 1522 e del 1630. La sua fondazione ci viene descritta dal frate agostiniano G. Bucci, nato a Carmagnola verso il 1430. Nel suo Memoriale Quadriparlitum Bucci narra che nel 1397 Papa Benedetto X incaricò l'abate cistercense Giacomo di Casanova di introdurre gli agostiniani a Carmagnola. A motivo di una pestilenza, l'inizio della costruzione della chiesa potè essere iniziata solo nel 1406: la conclusione dei lavori e l'apertura al culto avvenne nel 1437. Fu l'artista fiorentino, Mastro Amedeo da Settignano (Meo del Caprino) che nel 1496 realizzò il nuovo portale in marmo in stile rinascimentale. In armonia col portale, nel XVI secolo, una finestra trifora sostituì la rosa lucifera della facciata, che venne così arricchita con una immagine dipinta di S. Agostino con lo stemma della Città.

Scacciati nel 1802 dall'editto napoleonico, i monaci agostiniani ritornarono nel loro Convento nel 1820, per abbandonarlo definitivamente nel 1856, quando vennero soppressi gli ordini religiosi.