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Chiesa di sant'Agostino a Mondovì Interno della chiesa
CHIESA DI S. AGOSTINO A MONDOVI'
La chiesa di sant'Agostino a Mondovì in Pianvalle ha la struttura della facciata di tipo neoclassico con un ampio rosone centrale. Tre entrate annunciano l'interno a tre navate.
La sua origine è antichissima, poiché l'originario edificio religioso risale al secolo XI. Precisamente è l'evoluzione
di una Chiesa dedicata a San Bernulfo o San Arnolfo, vescovo di Asti martirizzato nelle zone del Monregalese.
Questa chiesa sorgeva presso i mulini del torrente Ellero, nella regione detta "Pian della Valle" o "Bredulo" e dipendeva dall'Arciprete della Cattedrale di San Domato. Nel 1548 venne ceduta dall'Arciprete ai padri Agostiniani della Congregazione di Genova, perchè vi trasferissero il loro Convento e la loro Chiesa, demoliti di recente in Mondovì Piazza, presso la Porta di Vico, per far luogo alle nuove fortificazioni della Città. Siccome la chiesa era caduta quasi in rovina, già durante il secolo XV aveva perso le sue prerogative parrocchiali che nel 1548 furono definitivamente trasferite alla vicina chiesa succursale di Santa Maria, costruita sempre a Piandellavalle attorno al 1400. L'antica Parrocchia restò nella nuova sede fino al 1944. L'originaria chiesa di Santa Maria Maggiore subì a questo punto importanti interventi di restauro che nel secolo XVII la ricostruirono in belle forme barocche. I Padri Agostiniani, demolita l'antica Chiesa di S. Bernolfo, nel 1592 la sostituirono con un'altra, che dedicarono a San Agostino. La officiarono fino al 1803, quando furono soppressi delle leggi napoleoniche. Passata la Chiesa in proprietà privata non perse il suo carattere sacro tanto da venire officiata sino al 1915.
A questa data fu sconsacrata e ridotta a magazzino. Nel 1944 la Chiesa Parrocchiale di S. Maria Maggiore fu distrutta dai bombardamenti. Per necessità impellente la sede della Parrocchia fu ospitata nella ex Chiesa di S. Agostino, che era stata acquistata dalla Parrocchia di S. Maria Maggiore,e che era stata completamente restaurata su progetto dell'arch. mons. Carlo Rulfo. la riconsacrazione avvenne nel 1956.
Al suo interno presenta varie cappelle fra cui va principalmente ricordata quella di San Bernolfo, la cui primitiva costruzione risale al secolo XI, di poco posteriore al martirio del Santo Vescovo, di cui probabilmente fu tomba. La cappella dei santi Rocco e Teodoro ricostruita nel 1743 contiene una pregevole tela della metà del Seicento del pittore romano Maratta. Troviamo infine la cappella di S. Bernardo e la cappella di S. Francesco, un oratorio dell'Istituto delle suore terziarie Francescane.