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Chiese agostiniane: Abbasanta

Immagine della chiesa di sant'Agostino ad Abbasanta in Sardegna

Chiesa di sant'Agostino ad Abbasanta in Sardegna

Lapide murata all'ingresso della chiesa che ricorda le volontà di Paolo Ponti

Lapide murata all'ingresso della chiesa

Interno della chiesa

Interno della chiesa

Statua di sant'Agostino sull'altare della chiesa Statua di sant'Agostino

Le due statue di sant'Agostino

Nicchia con la statua di sant'Agostino

Nicchia con la statua di sant'Agostino

Il quadro di santa Monica

Il quadro di santa Monica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI ABBASANTA

 

 

 

La presenza della devozione agostiniana in Sardegna è ben documentata a Cagliari, dove riposò per secoli il corpo di Agostino. Molto interessante è anche il culto di Agostino nel paese di Abbasanta nella Sardegna centrale in provincia di Oristano.

Nel 1872 fu posta la prima pietra per la costruzione di una chiesa dedicata al Santo su iniziativa del rettore Paolo Ponti, che la volle perchè si ricordasse in perpetuo la conversione di Agostino. Una lapide ricorda l'episodio.

A culmine della facciata si trova una nicchia con una statua di Agostino. L'interno è alquanto semplice, con un solo altare su cui si trova una statua di sant'Agostino. Nella stessa chiesa si può ammirare un'altra sua statua e un quadro di Monica.

 

La lapide, che fu murata all'ingresso della chiesa il 28 agosto 1927, riporta:

 

LASCIO AD ABBASANTA QUESTA CHIESA

PERCHE' CON NOVENARIO SOLENNE E VESPRI

RICORDI IN PERPETUUM LA CONVERSIONE

DI S. AGOSTINO

DAL TESTAMENTO DEL RETTORE PAOLO PONTI 27.XII.1882

NEL CENTENARIO DELLA POSA DELLA PRIMA PIETRA

I NIPOTI RICORDANO GLI INSEGNAMENTI ED I MONITI

DELL'ILLUSTRE ANTENATO E LO ADDITANO ALLE FUTURE GENERAZIONI

S. AGOSTINO 28.VIII.1872

 

La facciata della chiesa di Abbasanta presenta una originale forma a semicerchio con un rosone centrale da cui alza un pinnacolo a forma di cappella nella cui nicchia è stata posta una statua di sant'Agostino.

L'immagine del santo è piuttosto comune senza particolari tratti di originalità: è vestito da vescovo e ne porta gli attributi. Ha in testa una mitra, indossa l'abito vescovile e regge con la mano sinistra un libro. Con la destra invece tiene in mano un cuore fiammante, un attributo abbastanza comune dal 1600 in poi.

Il viso ha un aspetto giovanile, con una folta barba nera.

La statua di sant'Agostino posta sull'altare maggiore ci presenta un Agostino invecchiato, dalla lunga barba bianca. Indossa gli abiti vescovili, in testa ha la mitra, mentre con la mano sinistra impugna il bastone pastorale. Tiene alta invece la mano destra e con un atto semplice e maestoso benedice il fedele che gli pone dinanzi.

Il suo viso sembra indurito dalle fatiche del tempo e dalle preoccupazioni della sua attività di vescovo, ma nello stesso tempo esprime una grande serenità nello sguardo che sembra pregustare la bellezza del riposo eterno.

 

Una statua conservata nella chiesa ci offre una bella rappresentazione di Agostino. Il santo ha un aspetto giovanile con una fluida e riccioluta barba che gli scende fino al petto. In testa ha la mitra e indossa i paramenti vescovili. Con la mano sinistra tiene un lezionario chiuso mentre con la destra impugna il cuore fiammante, un simbolo questo comune ad Abbasanta.

La statua è stata realizzata in legno da un autore sconosciuto. Incerta è anche l'epoca della sua costruzione. La figura di Agostino che ne emerge è imponente, ma misurata. Il suo viso sembra invitare il fedele a percorrere con lui i sentieri della fede con sincera coscienza.

 

La devozione agostiniana è ben espressa anche da un quadro che mostra santa Monica in riva al mare. L'episodio ricorda la partenza da Cartagine di sant'Agostino: più che una partenza fu una fuga dalla madre e dal quel mondo africano che l'aveva deluso.

Sullo sfondo si vede la barca a vele spiegate che sta prendendo il largo verso Roma. Monica è inginocchiata in atto di preghiera. Il pittore l'ha vestita con gli abiti delle monache agostiniane e le ha messo l'aureola in testa. Il suo viso è giovanile ed esprime una dolce compunzione.

 

L'interno della chiesa di Abbasanta è molto semplice. E' a una sola navata con archi a tutto sesto che poggiano su pilastri in pietra. Sullo sfondo c'è un altare in marmo bianco che racchiude nell'edicola una statua di sant'Agostino.

 

Di sant'Agostino conosciamo una bella preghiera in sardo che ne elenca le virtù, la storia e i pregi di fronte a Dio.

 

 

 

Laudes de S. Austinu Dottore

 

Luminare peregrinu

De divinos risplendores

Claru sole de dottores

Admirabile Agostinu

 

Bravu leone africanu

De sos bramidos de chie

Atturdidu dogni die

Tremet su pelagianu.

De s'infidele Arianu

Turmentu duru continu.

 

Novu Judas Macabeu

Contra s'orrendu Apoloniu

Signu postu in testimoniu

De sas grandesas de Deu

De s'errore Manicheu

Forte istragu peregrinu.

 

Rara manu prodigiosa

Ch'in fogu e ferru hat truncadu

Tantas testas che hat brotadu

S'ydria pius venenosa;

Chi de sa patria gloriosa

Occupesit su camminu.

 

Difensore Soberanu

De sos dogmas piu seguros

Censilena posta in muros

De su Vargeri cristianu

Cun sa flamante in sa manu

Rispettadu Cherubinu.

 

Sole in tenebras creadu

Lizu de ispinas naschidu

Astru d'errores bestidu

Risplendere in umbras formadu

Mutazione chi hat causadu

Su destru brazzu divinu.

 

Portentosu difensore

De sas cristianas banderas

E d'ereticas chimeras

Accerrimu impugnatore,

Chi riprendet dogni errore

Cun bramidu leoninu.

 

In Tagaste Bois tengistis

Su esser Fisicu Reale

Ei sa grazia Battesimale

In Milanu la recistis

In forma umana appargistis

Incarnadu Serafinu.

 

Ambrosu Ambrosia bos desit

E nectar Celestiale

Pues de sa grazia eternale

Sas funtanas bos mustresit

Hue discanzu agatesit

Cussu pettu columbinu.

 

Est morte de Heresiarcas

Est norma du Confessore

Est Dottore de Dottores

Est lughe de Patriarcas

Est de fidele Monarcas

Casteddu diamantinu.

 

Est de ambos Polos Atlante

Est de s'inferru terrore

Est de su chelu isplendore

In dogn'isfera brillante

De sa Ecclesia Militante

Su pius armadu fortinu.

 

In Ippona pro Preladu

Valeriu lu cunsignesti

Però ambos polos ornesit

Cun sos rajos chi hat vibradu

Claras lughes chi hant lassadu

Sos hereges senza tinu.

 

Alcanzada sa vittoria

De sa heretica canaglia

Pro tanta orrenda battaglia

Bos dant tanta excelsa gloria

Pues tenides in memoria

Su peccadore meschinu.

 

Succurride custa genete

Ch'in modu particolare

Benit pro Bos venerare

In custu logu ridente;

Sa Bostra manu potente

Las assistet de continu.

 

O santu in chelu esaltadu

De sa Ecclesia gloria tanta

Implorade po Abbasanta

Su pius felice istadu

Benzat issu sullevadu

Cun su ostru brazzu divinu.

 

Luminare Peregrinu

De divinos isplendores

Claru sole de Dottores

Admirabile Agostinu.