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Chiese agostiniane: Caltagirone

Resti della cripta della chiesa di sant'Agostino a Caltagirone

Resti della cripta della chiesa di sant'Agostino a Caltagirone

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO A CALTAGIRONE

 

 

 

La chiesa, poi trasformata in teatro, con l'annesso convento era gestita dai frati agostiniani conventuali. Venne eretta nel XIII secolo su determinazione del Senato della città all'epoca dei Normanni. Gli agostiniani fino al 1866 si occuparono della assistenza spirituale dei carcerati. La struttura ha subito numerosi rifacimenti nel corso dei secoli di presenza dei frati. Una prima ristrutturazione fu avviata nel 1650, ma non conclusa per sopraggiunte difficoltà economiche. Verso il 1775 la chiesa fu migliorata architettonicamente da Natale Buonaiuto, attivo a Caltagirone dal 1769.

Quando morì a Caltagirone nel 1794, fu sepolto nella chiesa dei PP. Agostiniani. Per quanto la chiesa dal 1840 avesse il permesso di seppellire morti al suo interno, i frati furono sempre seppelliti nella cripta tardo settecentesca.

Dopo l'Unità d'Italia convento e chiesa vennero soppressi e i beni incamerati dal Governo. L'antica chiesa venne demolita su ordine di Mons. Saverio Gerbino che trasformò il convento in un grande ospizio. La nuova destinazione prevedeva la clausola che «se l'esercizio di beneficenza venisse a cessare […] il fabbricato ritornerà in piena proprietà e libero possesso del Comune». Il vescovo tuttavia non vide realizzare il suo progetto, perché morì nel 1898.

Nel 1909 a reggere la struttura furono chiamati i salesiani che ne presero possesso nel 1910 restandovi fino al 1974. Venute a mancare le condizioni per l'uso sociale, il comune nel 1983 ha chiesto la retrocessione della proprietà, che fu concessa dal Commissario regionale nel 1985. Non disponendo delle risorse economiche necessarie, il Comune donò nel 1990 l'ex convento all'Assessorato regionale dei Beni Culturali e Ambientali per destinarlo a sede del Museo Regionale della Ceramica.