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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Chiese agostiniane > Italia > ArezzoChiese agostiniane: Arezzo
Chiesa di sant'Agostino ad Arezzo
CHIESA DI S. AGOSTINO DI AREZZO
La chiesa di sant'Agostino è di antico impianto e risale al XIII sec. (1257). L'edificio si alza sulla parte superiore dell'omonima piazza, che si allarga in modo piuttosto irregolare ma non disarmonico all'innesto di via Margaritone. La vista panoramica è straordinaria poichè si apre un caratteristico scorcio sul soprastante quartiere di Colcitrone.
Alla chiesa lavorò Duccio, come ricorda Vasari nelle sue Vite de' Pittori: "Servì costui (Duccio) nell'Opera di S. Maria del Fiore per sotto architetto e per scultore, lavorando di marmo alcune cose per quella fabrica et in Arezzo rifece la chiesa di S. Agostino, che era piccola, nella maniera che ell'è oggi, e la spesa fecero gl'eredi di Piero Saccone de' Tarlati, secondo che aveva egli ordinato prima che morisse in Bibbiena, terra del Casentino. E perché Moccio condusse questa chiesa senza volte e caricò il tetto sopra gl'archi delle colonne, egli si mise a un gran pericolo e fu veramente di troppo animo".
Il suo aspetto attuale risente fortemente degli interventi architettonici che sono stati prodotti fra il 1491 e il 1776. La facciata è alquanto semplice e rappresenta un bel esempio dell'architettura del Quattrocento. Si presenta formata in pietre conce e reca scarsi resti della primitiva costruzione. L'insieme è alleggerito da un rosone centrale sopra l'entrata. A fianco sorge una torre maestosa in stile gotico della seconda metà del Quattrocento.
La chiesa fu ristrutturata fra il 1761 e il 1776 su disegno dell'architetto ferrarese Filippo Giustini (1702-1779).
Entrando si avverte la diversità fra l'elegante e semplice stile esterno con la sfarzosità dell'interno barocco. Stucchi, colorazioni policrome con bellissimi altari sono il frutto dei lavori di ristrutturazione operati nei secoli XVII e XVIII, nel pavimento sono ancora visibili i resti di antiche lastre tombali. Gli stucchi in stile rococò sono opera dei ticinesi Carlo Sproni, Giuliano e Francesco Risca. Di Santini Bernardino (Arezzo, 1593 - dopo 1652) vi conserva una bella tela che raffigura S. Agostino e S. Monica.
E' probabile che qui abbia celebrato messa nel 1510 Martin Lutero in occasione del suo viaggio a Roma, quando era ancora un monaco agostiniano.