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Chiese agostiniane: Empoli

Interno della chiesa di santo Stefano a Empoli

Interno della chiesa di santo Stefano a Empoli

 

 

CHIESA DI SANT'AGOSTINO o di S. Stefano A EMPOLI

 

 

 

La secolare chiesa di santo Stefano degli Agostiniani, che gli empolesi chiamiamo semplicemente "S. Agostino", si presenta al visitatore con pregevoli opere d'arte e architetture che sono sopravvissute ai danni bellici. Attualmente la chiesa è in custodia alla Veneranda Arciconfraternita della Misericordia di Empoli che consente l'apertura al pubblico dell'edificio in determinate occasioni. L'architettura odierna mantiene la struttura originaria a tre navate: nel corso dei secoli sono state apportate alcune modificazioni che riguardano soprattutto gli interni delle cappelle, ornate e decorate con elementi barocchi che si sono sovrapposti alle retrostanti aperture tardogotiche trilobate, di cui fortunatamente rimangono alcune tracce.

Secondo quanto attesta il prete veneziano Giuseppe Cappelletti, autore del libro "Le chiese d'Italia", scrive che "... (gli agostiniani) sino dal secolo XIII avevano convento nel sobborgo occidentale di Empoli, contiguo alla distrutta chiesa di S. M. Maddalena”. E in effetti fuori dalla cinta muraria di Empoli, poco lontano dal lato occidentale delle mura, gli Agostiniani, nel 1291, possedevano già un loro convento.

Le frequenti incursioni di sanminiatesi e pisani indussero tuttavia gli agostiniani a stabilirsi dentro la città, a ridosso delle mura castellane, dove avviano la costruzione di un nuovo convento convento. Nel 1397 ottengono la licenza di costruire la chiesa di santo Stefano, avendo a disposizione il terreno dove edificarla.

L'insediamento agostiniano diventa ben presto un centro importante in città e in santo Stefano hanno dimora ben due confraternite, quella dell'Annunziata e quella del Sacramento.

La chiesa e il convento vengono espropriati da Leopoldo I e, nel 1808, un decreto di Napoleone li chiude definitivamente. Il convento viene destinato a caserma e poco dopo il Comune lo acquista nel 1816 per farne una scuola. Nel 1843 la chiesa viene dichiarata succursale della Propositura, mentre il governatore della Misericordia chiede ed ottiene da Leopoldo II la concessione di alcune stanze della chiesa di Santo Stefano.

La chiesa è una costruzione gotica con un grande un portale dove, sul lato esterno delle bussole, si legge l'anno di fabbricazione, il 1493. Il portale è sormontato da una lunetta con tracce d'affresco raffigurante la Vergine tra S. Stefano e S. Agostino.

Questa chiesa conventuale conserva numerose opere d'arte come la lunetta della Vergine col Bambino di Masolino. Degli affreschi nella Cappella della Nunziata, commissionati allo Starnina agli inizi del Quattrocento, resta un frammento di S. Jacopo. Sull'altare della Cappella del SS. Sacramento, dal 1505 Oratorio della Compagnia della Croce, si poteva ammirare la Deposizione del Cigoli di cui oggi si può vedere solo una copia. Domenico Cresti, detto il Passignano ha dipinto una pregevole tela che raffigura l'Adorazione dei pastori, che si trova nella Cappella del Presbiterio.