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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Chiese agostiniane > Italia > Santa FioraChiese agostiniane: Santa Fiora
Chiesa di sant'Agostino a Santa Fiora
CHIESA DI S. MICHELE A SANTA FIORA
Nel paese di Santa Fiora in provincia di Grosseto si trova ancora un edificio che fu la locale chiesa degli Agostiniani dedicata a S. Michele arcangelo dei Disciplinati. Dell'edificio originario, che aveva anche un diverso orientamento, restano tratti del paramento murario in conci di pietra. Annessa al convento, la chiesa di sant'Agostino, costruita a partire dal 1309 con successive modifiche fino al 1681. Attualmente è sconsacrata e viene utilizzata per spettacoli e manifestazioni culturali. Questa chiesa è la più vecchia di Santa Fiora, ex sede di un convento e ospedale dell'ordine di San Michele, la cui statua-simbolo è ora situata in Piazza San Michele in Castello. La facciata a capanna con lesene laterali presenta il portale con timpano spezzato. Sul fianco destro è addossata la torre campanaria trecentesca, a tre ordini, con bifore e una trifora.
All'interno, subito a destra dell'ingresso, si trova una lapide che ricorda Ildebrandino Aldobrandeschi con lo stemma dei conti di Santa Fiora. Fino a pochi anni fa la chiesa conservava numerose opere d'arte, tra cui una Madonna lignea policroma, attribuita a Jacopo della Quercia e statue lignee raffiguranti san Nicola da Tolentino e sant'Antonio. Nel coro è esposto un grande trittico in tela ad olio attribuito a Iacopo Pacchiarotti (1474-1540), di scuola cinquecentesca senese. Al centro la Madonna seduta in trono, col figlio in collo, e, alla destra, i santi Paolo e Agostino in piedi; sotto un frate agostiniano in atto di adorazione; a sinistra, san Pietro e san Michele Arcangelo in piedi in atto di schiacciare il demonio. Ai lati sono raffigurati L'annunciata, a sinistra, e l'Angelo annunciante a destra.
I frati del convento, per soddisfare le esigenze dei digiuni spirituali, crearono la Peschiera come vivaio per il pesce. Il convento, anche i rapporti privilegiati con i nobili Aldobrandeschi, divenne un punto importante di riferimento per la comunità.
San Michele è particolarmente legato ai luoghi montani e alla presenza delle acque sorgive. Il suo culto fu favorito e diffuso dai longobardi che ne esaltavano la figura di angelo guerriero che schiaccia la testa del drago-diavolo, cioè di Lucifero l'angelo ribelle scacciato dal paradiso. Per la popolazione del luogo il culto di san Michele era legato alla castagnatura e si festeggiava, nella stessa piazzetta, con un rito propiziatorio del fuoco (la carboniera) che sanciva l'inizio (29 settembre) della raccolta delle castagne: san Michele, la castagna è nel paniere.