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Chiese agostiniane: Livorno

La chiesa agostiniana di san Giovanni Battista a Livorno

La chiesa agostiniana di san Giovanni Battista

 

 

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A LIVORNO

 

 

 

La chiesa di San Giovanni Battista è senz'altro una delle più antiche chiese della città di Livorno.

Le sue origini risalgono, secondo alcuni storici, alla metà del XIII secolo, quando i Padri Agostiniani, che allora tenevano anche la chiesa di san Jacopo in Acquaviva, si trasferirono a Livorno per coadiuvare il pievano della vicina chiesa di santa Maria oggi scomparsa. Nel 1425 l'originario oratorio venne ingrandito e si provvide alla costruzione di un vero e proprio convento. Nel 1624 che gli Agostiniani decisero di ricostruire la chiesa utilizzando il progetto di Francesco Cantagallina.

In seguito ai danneggiamenti causati da un terremoto, nel 1742 l'edificio fu dotato di due portali in marmo, mentre nel 1833 la chiesa fu oggetto di un nuovo restauro. Agli inizi del Novecento l'area attorno alla chiesa rientrò in un piano di grandi modifiche urbanistiche. Questi lavori precedettero di alcuni decenni le devastazioni della seconda guerra mondiale, che tuttavia risparmiarono l'antico luogo di culto.

La chiesa, esternamente si presenta architettonicamente assai spoglia e severa. All'interno presenta una pianta rettangolare ed è caratterizzata da un piccolo campanile. La facciata principale è impreziosita esclusivamente da un portale in marmo sovrastato da un'apertura circolare inquadrata in un finestrone rettangolare.

L'interno della chiesa in origine presentava dieci altari, che furono ridotti a quattro nel corso del restauro ottocentesco. Vi si conservano opere pittoriche di Francesco Bianchi Buonavita e Felice Ficherelli. La volta di copertura fu decorata a partire dal 1730 e venne ricostruita con le stesse modalità architettoniche dopo il terremoto del 1742 con affreschi di Tommaso Tommasi, che solo in parte sono ancora visibili. L'altare maggiore, modificato nei secoli, presenta un tabernacolo sorretto da teste di cherubini, attribuito a Ferdinando Tacca, figlio del celebre Pietro. In una nicchia del presbiterio si trova una statua lignea di San Sebastiano della fine del XV secolo, che fu al centro di una diatriba con i Barnabiti della chiesa di san Sebastiano, che ne reclamavano la proprietà.