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Chiesa di S. Lorenzo a Pistoia
CHIESA DI S. LORENZO DI PISTOIA
L'esistenza di questa chiesa è documentata fin dal 746. La sua fondazione va fatta risalire post 726, anno in cui Gaidoaldo, archiatra dei re Desiderio e Adelchi, comprò campi e case vicino al torrente Brana per poterci edificare un monastero. Oltre alla chiesa e al monastero i documenti ci informano che annesso a questi edifici si trovava anche un ospizio e non lontano un altro monastero più antico dedicato a San Silvestro che successivamente fu unito a quello di San Bartolomeo. Nel 1159 la chiesa venne ricostruita con lo stesso orientamento ma con dimensioni più grandi rispetto alla precedente.
La nuova icnografia prevedeva tre navate e un abside a due ordini di monofore. La chiesa era ubicata ancora fuori dalla cerchia delle mura: solo nel 1240 sarà inglobata nelle nuove fortificazioni. In origine l'abbazia fu occupata da monaci benedettini, i quali rimasero fino al 1443 allorquando papa Eugenio IV decise di sostituirli con quelli dell'ordine dei Canonici Regolari di Sant'Agostino della Congregazione Lateranense.
Durante il periodo di permanenza di questi monaci la chiesa subì, soprattutto nel Seicento, vari interventi fra cui l'imbiancatura delle pareti, l'innalzamento degli altari laterali e di quello maggiore ed infine la costruzione di una volta per la navata centrale. I monaci Lateranensi ebbero possesso degli edifici fino al 1778 anno in cui il granduca Pietro Leopoldo decretò la soppressione del convento.
Nel 1779 però l'abbazia venne richiesta allo stesso granduca dai monaci vallombrosiani della chiesa di San Michele in Forcole. Essi vi si trasferirono per rimanervi però solamente fino al 1810 quando furono soppressi in seguito alla dominazione napoleonica. Da allora la chiesa ricoprì solo la funzione di parrocchia come avviene oggi. L'interno della chiesa è a tre navate con copertura a volte a crociera nelle laterali e a capriate nella centrale. Le colonne che dividono le navate hanno capitelli romanici scolpiti con figure zoomorfe, antropomorfe e fitomorfe che risentono dell'influenza dell'arte pisana.