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Deposizione del Perugino
CHIESA DI S. AGOSTINO DI CITTA' DELLA PIEVE
La Chiesa, costruita fuori la Porta Fiorentina al di là della nuova cinta intorno alla metà del secolo XIII, presentava in origine una navata unica con tetto a capriate ed abside quadrata. Nel 1789 fu completamente ristrutturata all'interno in stile neoclassico da Andrea Vici. La severa e semplice facciata impreziosita da un grande portale polibato è l'unico elemento architettonico che rimanda alla primitiva costruzione gotica. A lato della Chiesa si trova un campanile costruito nel 1741, forse ideato da Fratel Benedetto di San Nicolò. Numerosi furono gli interventi di gusto neoclassico dell'architetto Andrea Vici, allievo del Vanvitelli (che lavorò alla Chiesa del Gesù, agli interni di S. Agostino, di S. Francesco, di S. Lucia, Seminario e Palazzo Vescovile) e successivamente, nella prima metà del secolo XIX, di Giovanni Santini che aveva già dato prova delle sue qualità nella realizzazione del Teatro degli Avvaloranti, di Palazzo Giorgi-Taccini, Palazzo Cartoni e il campanile di S. Maria dei Servi. Sugli altari laterali di gusto rococò, sono collocate tele di ambiente umbro e toscano dipinte fra il XVI e il XVIII secolo. Di queste opere, di paticolare interesse sono: Nel primo altare a destra, di Pittore umbro del sec. XVII, una tela che raffigura una "Gloria di San Tommaso da Villanova", risalente al 1662.
Il suo sconosciuto autore segue il bilinguismo pittorico del seicento romano che si rifaceva al classicismo dei bolognesi e al realismo caravaggesco. La tela che ha per soggetto "la Salita del Santo al Cielo" si rifà ad analoghe rappresentazioni di Lanfranco, così come la donna in primo piano rievoca Guido Reni. Gli uomini inginocchiati sulla destra si ispirano invece alla "Madonna dei Pellegrini" di Caravaggio nel Sant'Agostino dei Portoghesi a Roma. Sempre nello stesso altare di Alessandro Brunelli, si conserva la tela che raffigura una "Assunzione ed Incoronazione della Vergine", dei primi anni del secolo XVII. L'autore di origini perugine, appare influenzato dalla "riforma" dei Carracci e si ispira al classicismo raffaellesco. Nel secondo altare a sinistra si trova "La Fuga in Egitto", una copia seicentesca dell'analoga composizione del pittore senese Francesco Vanni conservata a Siena, in San Quirico), e che risale ai primi del sec. XVII.
Nel terzo altare di sinistra Salvio Savini ha dipinto una tela che raffigura "San Nicola da Tolentino e storie della sua vita", firmata e datata 1606 . Nell'abside al di sopra del coro ligneo progettato da Andrea Vici, si trova una tavola dipinta da Salvio Savini che raffigura una "Madonna in Gloria circondata da San Nicola di Bari, Sant'Agostino, Santa Chiara e da una Confraternita", firmata e datata 1584.
I confratelli vestiti alla spagnola, ricordano il severo clima della Controriforma. Altre opere si trovano in sagrestia ("San Girolamo in preghiera", di pittore senese della prima metà del sec. XVI) e nella sala dell'ex-Capitolo (affreschi di Scuola senese e orvietana del sec. XIV raffiguranti un "Noli me tangere" e la "La Vergine in trono col Bambino Circondata da Angeli e Santi"). Nel Convento si svolse nel 1780 il Concordato Idraulico per la definitiva Bonifica della Valdichiana, siglato da Papa Pio VI e da Pietro Leopoldo Granduca di Toscana. La città diventa cosi il centro dei lavori dello Stato della Chiesa sulla Chiana Romana, con l'insediamento della Prefettura delle Acque.
Attualmente nella ex chiesa di Sant'Agostino è situata la Sala Convegni, dotata delle attrezzature necessarie alle attività culturali e convegnistiche.