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Chiese agostiniane: Narni

Interno della chiesa di sant'Agostino a Narni

Chiesa di sant'Agostino a Narni

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI NARNI

 

 

 

Furono i frati agostiniani a edificare questa chiesa fra la fine del Duecento e l'inizio del Trecento, dopo aver ricevuto dal vescovo di Narni, Orlando, il vecchio monastero benedettino di S. Andrea della Valle con l'annessa chiesa e parrocchia (1266). La chiesa in origine serviva anche da abitazione dei religiosi e si estendeva parallelamente alle mura castellane. Probabilmente sorgeva più in basso rispetto all'attuale posizione. la chiesa fu rifatta nel Quattrocento e ristrutturata nel 1728. La facciata è molto semplice e con pochi elementi decorativi. Il portale presenta una svasatura incorniciata a forma di toro: questo motivo architettonico si ripete anche intorno agli stipiti. In alto al centro, si intravede un rosone di cotto e, a destra, una Madonna. Ai lati dell'ingresso si nota l'ornamento di due grosse zoccolature.

Al centro della facciata, in alto, al centro, si trova un rosone in cotto, che in tempi più tardi fu modificato per creare un finestrone. Attraverso questo varco divenne possibile garantire una migliore illuminazione dell'interno della chiesa, soprattutto dopo la chiusura delle finestre gotiche laterali. Internamente la chiesa presenta a tre navate, divise da due file di pilastri sottili e slanciati, che sostengono le ampie arcate. La navata centrale ha un soffitto ligneo, con al centro un ovale, dalla cornice imponente, che racchiude una tela raffigurante la gloria di S. Agostino e la vittoria sull'eresia. E' un'opera che risale al Seicento.

L'abside a forma quadrata è in stile gotico, coperta con volta a crociera, che conserva frammenti della pittura tardo- umbra del Trecento. E' una struttura rimasta dell'originaria chiesa così come il prezioso altare in pietra del Trecento, che ripete i motivi delle cornici del portale. A sinistra, entrando, in una nicchia si può osservare la Madonnina con il Bambino sulle ginocchia e le sante Lucia e Apollonia. E' opera di Matteo da Amelia (1482). Accanto, la Cappella di S. Sebastiano opera del 1400. Di fronte a questa cappella si osserva una pala d'altare, costituita da una tavola dipinta a tempera, che forse è uno dei capolavori di Antoniazzo Romano. Discrete sono le tele degli altari laterali, tra esse, la più importante è quella che rappresenta la Madonna della Cintura, opera del pittore narnese Michelangelo Braidi.

Notevole tesoro contenuto nella chiesa è il Crocefisso di legno, opera di ignoto. All'inizio della navata si apre la Cappella di San Sebastiano, completamente decorata da Lorenzo Torresani e, dopo il 1583, anche dal fratello Bartolomeo. La volta della Cappella che simula un cielo stellato, contiene la raffigurazione del Salvatore tra angeli e serafini. Al centro delle due campate sono ritratti i dottori della Chiesa, accompagnati, nelle vele laterali, da Evangelisti e profeti. Negli ambienti sottostanti, che facevano parte del precedente monastero, sono stati ritrovati affreschi del XV e XVI secolo.