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Chiese agostiniane: Orvieto

Portale della chiesa di S. Agostino

Portale della chiesa

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI ORVIETO

 

 

 

Nel 1260 prendono dimora ad Orvieto i frati di Sant'Agostino che cercano di costruire una nuova chiesa. Eretta nel 1263 come sede dei frati eremitani di sant'Agostino proprio a ridosso dell'antica chiesa di santa Lucia fu inglobata nel XV secolo in una nuova chiesa sempre intitolata a sant'Agostino. Come nella vicina chiesa di san Giovenale, l'edificio asseconda l'andamento irregolare del terreno. Nonostante il rinnovato classicismo della costruzione più recente, spicca il carattere gotico della chiesa nel portale trecentesco, riccamente ornato di rosette, cartocci ritorti e sagome, e nel grande arco accanto. Originariamente inclusa nell'antico insediamento urbano degli Agostiniani, radicalmente restaurata dopo alterne vicende nel 1724, la chiesa orvietana di sant'Agostino è oggi sede distaccata del Museo per le esposizioni temporanee delle collezioni del Museo dell'Opera del Duomo.

All'interno vi è una ricca decorazione barocca. In questa chiesa si trovava una piccola tavola con la Vergine ed il Bambino ora coperta da una lastra d'argento sbalzato e posta sull'altare Maggiore della Chiesa di San Giovenale. Nel 1264 Ancherio Cardinale nipote di Urbano IV fece demolire la chiesa di Santa Lucia per far posto alla costruzione della chiesa da dedicare a Sant'Agostino. Il convento dell'ordine probabilmente prima del 1255 si trovava fuori della città. La porta maggiore della chiesa di Sant'Agostino ricorda queste origini ibride e mantiene un'architettura antica propria del XIII secolo: il suo contorno esterno e l'invasamento sono percorsi da una fascia di ornato ad intaglio e le spalle laterali, piegate a sghembo, sono ornate da due colonnine giranti, l'una a cordone spirale, l'altra con piccole rose che raggiungono i capitelli a foglie e presentano sigle PP appartenenti forse all'ordine religioso dei premonstratensi che cedettero la chiesa di Santa Lucia per la costruzione di Sant'Agostino. Il portale della Chiesa di Santa Lucia fu reimpiegato nella facciata di Sant'Agostino.

Al 1487 risale l'inizio della ricostruzione della chiesa di Sant'Agostino, ma per mancanza di denaro si chiese a Innocenzo VIII di vendere alcune possessioni dei frati. L'idea di completare la grande chiesa fu abbandonata alla fine del Quattrocento, quando i monaci (all'inizio del Cinquecento) riorganizzarono il convento intorno ad un chiostro sangallesco di forma lineare con andamento parallelo alla rupe. Il monastero fu edificato più tardi nel 1594. Nel corso della storia il convento e la chiesa furono occupati da un ordine agostiniano di monache e andarono distrutti verso la fine del XVIII secolo. La chiesa attuale fu completata nel 1724, più tardi vi aggiunsero altari e organo, nel 1763 si propose di collocare sotto l'altare maggiore il corpo del beato Clemente da Osimo. In questo stesso convento si celebrarono due capitoli generali l'uno nel 1269, l'altro nel 1284.

Nel 1588 sul suo ampliamento influenzarono le scelte artistiche dell'architetto Ippolito Scalza. Nel 1724 si attuò il restauro della grande chiesa di Sant'Agostino. Nel bel portico della chiesa di Sant'Agostino si erano infiltrati e fusi elementi architettonici e ornamentali del rinnovato classicismo (metà del XV secolo). Al suo interno si usò il mattone, ma non largamente perché era troppo costoso rispetto al tufo. La chiesa fu rinnovata nella prima metà del Settecento con partiture architettoniche, altare in stucco dorato e apparati decorativi barocchi, come si può vedere oggi dopo i recenti restauri.