Contenuto
Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Chiese > Spagna > MadridChiese agostiniane IN SPAGNA: Madrid
La chiesa degli Agostiniani Recolletti a Madrid
LA CHIESA DI SAN MANUEL E BENITO A MADRID
"Varada a orillas del Retiro" - secondo una espressione di P. Félix García -, nel convento dei monaci Recolletti, la chiesa di San Manuel y San Benito si propone imponente con la caratteristica forma alquanto elegante. La chiesa sorge vicino alla antica plaza de toros, che fu costruita su ordine di Filippo V, alla confluenza delle vie Alcalá, Lagasca y Columela. Durante lo scorcio finale del secolo XIX fu in parte utilizzata come velodromo e per la direzione del gruppo industriale di Ricardo Campos.
Il progettista: Fernando Arbós
Fernando Arbós è l'artista che progettò e costruì questa chiesa e si qualifica come uno dei più prestigiosi rappresentante del movimento architettonico del neobizantinismo spagnolo. Questo architetto dovette affrontare difficoltà di ogni genere: le caratteristiche del suolo e le esigenze stilistiche del progetto originario richiedevano molta capacità costruttiva soprattutto in relazione alle forme apparentemente strane: i gusti architettonici del secolo XIX erano collegati a sensibilità a stili anteriori.
Il neobizantinismo in realtà non era uno stile originale, un'arte vera e propria. Tuttavia indubbiamente aveva un un certo fascino per la maestosità che ispirava e per la finezza dei colori e delle linee architettoniche.
Arbós tuttavia impose i suoi criteri e non seguì pedissequamente la consuetudine. Ne uscì un complesso architettonico originale e dotato di grande armonia.
"La chiesa è formata da una nave ed ha una pianta strana, che assomiglia a una croce latina" ricorda Rodríguez-Ponga. All'esterno, collocata ai piedi della croce latina, si alza la torre, ariosa, leggera e bianca, di pianta quadrata, splendida è la grandiosa cupola, semisferica, ricoperta di piastrelle scure e sormontata da una lanterna.
Arte e storia della chiesa
Arbós fu l'artefice della costruzione della chiesa sotto l'aspetto tecnico e architettonico, ma i veri patrocinatori della chiesa che ne permisero economicamente l'erezione furono don Manuel Cavaggioli e donna Benita Maurici, impresari di origini italiane, nati a Barcellona ma madrileni di sentimento. Il loro matrimonio si distinse per il fervido sentimento religioso benchè entrambi potessero fare conto su un ingente patrimonio. Cristiani ferventi, di animo magnanimo e generoso furono sensibili ai problemi sociali del loro tempo. Alla fine dei loro giorni decisero di destinare l'intero loro patrimonio a favore della creazione di una fondazione di natura sociale e culturale.
Campanile della chiesa
Le spoglie mortali di questi due benefattori benemeriti riposano nella cappella funeraria sul lato destro della chiesa. Il documento con la promessa di donazione fa fatta il 1 dicembre del 1902, quando già don Manuel era morto; la sua vedova d'accordo con la decisione presa dal marito proseguì le pratiche che furono formalizzate con una scrittura del 18 Marzo del 1904; nel frattempo le attività edilizie fervevano. La prima pietra fu collocata con grande solennità alla presenza delle autorità civili ed ecclesiastiche il giorno 4 maggio del 1903 in occasione della festività di santa Monica.
La Fundación Cavaggioli fu concepita tenendo conto che l'affidatario sarebbe stato l'Orden de San Agustín. Gli elementi ornamentali lo indicano con chiarezza.
Dal principio del secolo donna Benita mantenne con continuità i suoi contatti con gli Agostiniani della Provincia de Filipinas. Il patrimonio dei due coniugi doveva servire a realizzare tre progetti: la chiesa, la residenza per la comunità agostiniana e una scuola gratuita per i poveri. Il Priore Generale era il Padre P. José Lobo, che delegò il P. Salvador Font per gestire tutte le questioni che riguardavano il progetto nel suo complesso. Nel 1910 furono terminate le prime opere. Il primo giorno del 1911 la chiesa fu aperta al culto. Fu consacrata la sera da P. Francisco Valdés, Vescovo agostiniano di Salamanca. Le Scuole furono inaugurate con l'apertura ufficiale del corso accademico il 3 ottobre. Quanto l'esterno impressiona per la sua eleganza e la nettezza delle linee, tanto l'interno sorprende per la sua singolarità facendo respirare un'atmosfera veramente spirituale.
Fu Salcedo a esprimere questi sentimenti con queste parole:
"Una placidez religiosa embarga el ánimo, y habiendo allí tantos detalles primorosos, ninguno distrae del conjunto, ninguno aparta la mirada de la capilla mayor, en cuyo fondo campean las figuras polícromas, en mosaico, del Salvador y los doce Apóstoles, y sobre el altar una estatua colosal del mismo Redentor en mármol blanco ... El arquitecto ha dispuesto la decoración acertadísimamente, tanto desde el punto de vista artístico, como religioso; los colores del rico mosaico veneciano armonizan con los de las vidrieras y hacen resaltar las futuras en el ábside y en dieciséis santos agustinos en la cúpula".
Effettivamente, in una visione complessiva, la chiesa di San Manuel e San Benito esprime i suoi migliori aspetti spirituali nelle opere d'arte: diafanità, saturazione dei bianchi e della luminosità, sontuosità e armonia, una decorazione squisita e uno splendido gusto estetico, alternanza di colori, ambiente raccolto e intimo ... A tutti viene offerta la possibilità, cosciente o no, di percepire e di ammirare il contenuto sublime di questa arte.
La chiesa presenta uno stile architettonico neobizantino
Fin dalla sua fondazione la chiesa fu dotata di un organo fra i migliori di Madrid, prodotto dalla tedesca Walcker, di Stuttgart. E' un organo grande, con tubi ampi e sonorosissmi. Nel 1919 fu assunto come organista Moreno Ballesteros assieme a suo figlio F. Moreno Torroba. Successivamente P. F. Larrínaga incaricò il Maestro J. Guridi, per ben dodici anni fino al 1961. Da allora dirige il Coro e preside all'organo il P. Domingo Losada. Il Coro San Manuel y San Benito, fondato nel 1911, con i suoi frequenti concerti polifonici, la Settimana Internaionale dell'Organo, i cicli di concerti sui temi dela Nascita di Cristo e della Settimana Santa ha rappresentato una inestimabile ricchezza spirituale e liturgica per la vita artistica e culturale della parrocchia.
APPROFONDIMENTO
A causa del progressivo deterioramento sia della chiesa che dell'organo, l'uno e l'altro necessitarono di restauri nel 1975 e 1977 rispettivamente. Nel 1984 si ristrutturarono alcuni locali parrocchiali ad uso della comunità.
a febbraio 1994 fino a settembre 1997 è stato restaurato tutto l'esterno della chiesa, che si era molto deteriorato per lo smog, le vibrazioni del traffico e le condizioni metereologiche.
Il preventivo iniziale era di una spesa di 73.000.000 pesetas, a cui bisognava aggiungere gli onorari degli architetti e direttori dei lavori (2.863.236) nonchè le licenze edilizie (2.429.699), per cui i costi finali ascesero a 78.292.935 pesetas. Il Ayuntamiento de Madrid sovvenzionò l'opera di recupero con 22.000.000 di pesetas.
Il resto si deve a donazioni, collette speciali a favore della chiesa, tombole e giochi organizzati dal Consiglio Pastorale Parrocchiale e dalla Fraternità Secolare Agostiniana. La generosità dei parrocchiani e di altre persone vicine alla Parrocchia e degna de menzione. La "Provincia de España" dell'Ordine di sant'Agostino ha realizzato e coordinato l'opera con altri apporti economici. Così oggi l'aspetto esteriore è veramente magnifico. Altri interventi riguardano la necessità di riparare l'atrio, mentre gli interni necessitano ancora di qualche ritocco.
Attività apostolica
Una delle clausole del Convento chiedeva alla comunità agostiniana "di dare nella chiesa il culto giornaliero con il maggior splendore possibile". La chiesa del Redentor - questo fu il suo titolo sin dall'inizio della sua vita - acquisì celebrità a partire dalla sua consacrazione.
Il 27 Agosto 1965 la chiesa acquisì il titolo canonico di Parrocchia. I libri sacramentali iniziano dal primo giorno dell'anno seguente. La sequenza dei parroci è stata la seguente: P. Leovigildo Tabernero (Agosto-Dicembre 1965), P. Remigio Paramio (Gennaio 1966-Giugno 1970), P. Gonzalo Gómez-Zamalloa (Luglio 1970- Settembre 1971), P. Mariano Martín (Ottobre 1971-Giugno 1979), P. Rafael del Olmo (Luglio 1979-Agosto 1983), P. Rafael de la Torre (Settembre 1983-Luglio 1995) e P. Matías Pérez (da Agosto 1995).
Il 30 Settembre del 1921 vi si svolse la consacrazione episcopale del P. Bernardo Martínez, religioso agostiniano preconizzato vescovo di Almería. Nei locali del complesso sono state impartite le istruzioni per educare gli adulti secondo la nuova visione sociale che ha orientato le scelte del secolo, con formule d'azione e di promozione umana consoni alle esigenze del nostro tempo.
Dal 1954 qui ha la propria sede la rivista e l'edizione di Religión y Cultura.