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Chiesa di sant'Agostino a Valencia
LA CHIESA DI SANT'AGOSTINO A VALENCIA
Nella città vecchia di Valencia sulla sinistra della Estación del Norte, circa duecento metri dopo Plaza de Toros, si può vedere "Plaza de San Agustín" con l'omonima chiesa nota come "Iglesia de San Agustín".
Il 7 agosto 1493 su petizione di Cesare Borgia viene concesso che nella città di Valenzia si celebri la festa di sant'Agostino con la stessa solennità riservata agli Apostoli e che siano riservate particolari indulgenze ai visitatori della chiesa di sant'Agostino nelle festività dei Santi Agostino, Egidio, Nicola da Tolentino e Monica.
A Valencia avvenne il miracolo dei ceri, un episodio che viene descritto nel Regestum Reverendissimi Petrochini, 17 gennaio 1589 edito da Andrès Llorden, Los Agustinos en la Universida de Sevilla, 1951.
Si tratta di una leggenda spagnola secondo cui durante una processione a Valenza presso Almagro, i ceri usati nella festività di Agostino non si consumarono né variò il loro peso.Il miracolo fu interpretato come esempio della forza imperitura della sua dottrina come luce delle genti.
Testualmente: Annuum miraculum Valentiolae prope Almagrum in Hispania quo cerei plures D. Augustini festo die accensi, ponderis diminuti iacturam non sentiunt, ut indeficiens doctrinae lumen intelligas.
La statua del vescovo esce da una chiesa in processione per le vie della città. Fedeli e frati la circondano. In primo piano a sinistra, due laici controllano il miracolo in una bottega di un artigiano che pesa i ceri che non si sono consumati deposti in una grande cesta.
La chiesa di sant'Agostino è tutto ciò che resta dell'ex convento agostiniano di Valencia. L'edificio fu costruito fuori dalle mura nel 1281 e si presenta a navata unica, con le cappelle disposte tra i contrafforti. L'abside è ottagonale, coperto con semplici volte a vela nella navata. Il convento aveva due chiostri: il portale laterale della chiesa, datato 1665, era l'accesso originale dal convento. Nel 1692 la chiesa fu ristrutturata con una decorazione barocca. La guerra d'indipendenza la distrusse in parte, per cui nel 1818 si procedette a restauri utilizzando elementi classicisti. L'architetto Luis Ferreres, nel 1912, costruì una nuova campana e Javier Goerlich, nel 1940 esegue diverse opere, rimuove rivestimenti e neogoticizza chiesa.