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La chiesa di sant'Agostino a Valladolid
LA CHIESA DI SANT'AGOSTINO A VALLADOLID
L'antica chiesa di sant'Agostino a Valladolid attualmente è sconsacrata ed è adibita ad Archivio Comunale. La struttura della chiesa è l'unico elemento sopravvissuto di quello che una volta era un grande complesso conventuale agostiniano.
I frati agostiniani giunsero a Valladolid all'epoca di Enrico III re di Castiglia (1390-1406). Vi trovarono la presenza anche di altri ordini religiosi che dal XIII secolo avevano fondato in città molti monasteri che hanno segnato lo sviluppo urbano di alcune aree. Vicino a S. Agostino, nel nord-ovest della città, erano stati fondati i conventi di San Pablo, Santa Isabel, Santa Caterina o San Quirce. Nel 1407 gli agostiniani acquisirono il palazzo di Ruy Lopez Davalos Constable, dove insediarono il convento. Lì vicino sorgeva l'influente monastero di San Benito. La chiesa venne eretta verso il 1550, grazie a dei prestiti permessi da una bolla papale. La costruzione della chiesa durò dal 1550 al 1627 su disegno dell'architetto Diego de Praves. Nella sua erezione si possono distinguere due fasi La sua costruzione è stata effettuata in due fasi, di cui si distinguono gli stili, quello gotico, ispirato alla Collegiata gesuita Vallisoletana di Villagarcia de Campo e quello classico. Il corpo della chiesa è a navata unica con cinque cappelle laterali tra i contrafforti.
Annesse alla chiesa sono state edificate numerose cappelle funerarie, ormai scomparse, come quella del banchiere italiano Fabio Nelli. Negli anni successivi, il complesso monastico è stato ampliato con l'acquisisizione di numerosi immobili nella zona circostante, il che riflette l'aumentata importanza del convento fino al XIX secolo.
Nel 1801, in seguito all'invasione napoleonica, l'edificio servì come caserma per le truppe francesi che causarono gravi danni e saccheggi alle ricchezze del convento. Nel 1814 la vita monastica ritornò, ma con solo quattro monaci. L'attività continuò fino al 1835, quando la struttura venne confiscata. Dopo una sequenza di usi impropri, la chiesa perdurò in uno stato di rovina. Nel 1925 venne smantellato il chiostro e tra il 2000 e il 2002 si provvide a trasformarlo in sede dell'Archivio Comunale.