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ORDINE DI SANTA MARIA DEI SERVITI

Agostino con il cuore trafitto da una freccia da una stampa di Bry

Icnografia della chiesa SS. Annunciata a Vienna

 

 

ORDINE DI SANTA MARIA DEI SERVITI

 

 

 

 

L'ordine dei Serviti o dei "Servi di Maria", in latino "Ordo Servorum Mariae", venne fondato, probabilmente nel 1233, da un gruppo di sette persone, poi conosciuto come i sette santi fondatori. Il santo dell'Ordine oggi maggiormente conosciuto ed amato è, però, Pellegrino Laziosi, o Pellegrino da Forlì, protettore degli ammalati, in particolare degli ammalati di cancro.

Fra i contemporanei è molto conosciuto il mistico e poeta David Maria Turoldo. Una ricca documentazione si conserva per i Serviti di Lucca (1014 Febbraio ...-1772 Giugno). Presenti in questa città dal sec. XI al XVIII gli atti (Sec. XI, n. 16; Sec. XII, n. 23; Sec. XIII, n. 305;Sec. XIV, n. 793; Sec. XV, n. 76; Sec. XVI, n. 20; Sec. XVII, n. 13; Sec. XVIII, n. 2.) sotto forma di pergamene, che già si conservarono nel convento dei Servi di Maria in Lucca, furono trasferite nella pubblica Biblioteca.

Solo una parte tuttavia riguarda quei religiosi, e la chiesa di S. Michele degli Avvocati, nella quale i medesimi si vennero a raccogliere, dopo aver abitato altri luoghi, o della città o delle vicine campagne. La maggior parte di queste scritture sembra che appartenesse un tempo a varie famiglie private, o ad altre chiese e luoghi pii; fra le quali è di certo la chiesa di S. Pantaleone del Monte eremitico fuori di Lucca. Come mai questi documenti si siano raccolti presso i Serviti lucchesi, non è chiaro.

Nella loro varietà sono però assai interessanti, e furono consultati con frutto, specialmente dal Padre Anton Nicolao Cianelli per compilare la serie dei Potestà, ed altri suoi lavori di erudizione lucchese, che fanno parte della raccolta notissima delle Memorie e Documenti per servire alla storia di Lucca.

La comunità dei Serviti, soppressa nei tempi napoleonici, non fu ripristinata, ed il loro convento fu occupato dalle suore benedettine, che già erano state in S. Giustina. Non conosciamo carte dei Serviti di Lucca messe a stampa nella loro integrità, oltre quella del 1178, pubblicata dal Bertini, Mem. Doc. stor. Luc. IV. II. 141; e l'altra del 1229, contenente il giuramento di alcuni della Società delle Arti e delle Armi del popolo di Lucca, che viene riferita fra i documenti illustrativi il Sommario della Storia di Lucca di G. Tommasi.

I Servi di Maria sono presenti anche a Vienna nella Chiesa SS. Annunciata (Parrocchia Rossau). Fu un decreto dell'imperatore Ferdinando III del 16 Settembre 1638 a permettere all'Ordine dei Servi di Maria di fondare un convento a Vienna. Il più celebre fondatore e protettore di questa fondazione fu il duca Ottavio Piccolomini. Il 19 maggio 1639 fu inaugurata una prima "Chiesa", uno stabile di legno, trasformato in un oratorio. Nel 1651 fu posta la prima pietra per la costruzione del maestoso tempio tuttora esistente. La Chiesa fu consacrata nel 1670 mentre gli interni furono completati nel 1677. La cappella dedicata al servita san Pellegrino e i due campanili furono aggiunti solo nell'Ottocento. La chiesa fu progettata dall'architetto Martino Carlone, che si ispirò al Palladio. La sua opera diede spunto alla costruzione di altre famose Chiese a Vienna, come la chiesa di san Carlo, quella delle monache Salesiane e la Chiesa di San Pietro.

La pianta della Chiesa servita si presenta a navata centrale allungata a forma ellittica, che ad ovest è prolungata dal lungo presbiterio (vedi icnografia). La navata centrale è attorniata da quattro nicchie semicircolari, che formano delle piccole cappelle, interrotte da due nicchie rettangolari alquanto più ampie. Dietro l'altare maggiore si trova la Sagrestia e sopra di questa il coro per i religiosi, aperto ai lati verso la navata centrale. Il sontuoso altare dell'Addolorata (1) in realtà è il monumento funebre del duca Ottavio Piccolomini, il più grande benefattore di questo gioiello Barocco.

Il suo stemma è posto sia sopra l'ingresso che sopra la cappella dell'Addolorata: qui riposano le sue spoglie mortali, senza lapide commemorativa per suo espresso volere. Sull'altare è conservata l'opera artistica più prestigiosa, che si trova nella Chiesa: una Pietà, che risale al 1470 circa. Un altro benefattore di questa chiesa fu il Conte Christoph von Abele. Egli sponsorizzò l'altare di San Liborio (6) con le statue di San Cristoforo e di Santa Chiara, protettori suoi e della sua consorte. Sopra l'altare si nota anche il suo stemma nobiliare. Durante l'assedio dei Turchi nel 1683, i frati del convento dei Servi trovarono rifugio nella casa Abele entro le mura della città. Per un caso fortuito la Chiesa non fu demolita dagli invasori. L'altare di San Sebastiano (2) è affiancato dalle statue di Sant'Agostino, il legislatore dei Servi di Maria, che professano la sua Regola monastica, e di Sant' Ambrogio, che battezzò Agostino.

Un grande quadro sovrasta l'altare maggiore (4) e rappresenta il mistero dell'Annunciazione. Ai suoi lati troviamo le statue dei genitori di Maria: Gioacchino ed Anna e dei genitori di Giovanni Battista: Zaccaria ed Elisabetta. Sugli altari laterali si trovano alcuni pannelli della Vergine. Il pulpito (3) è in gran parte opera di un frate laico dei Servi dal Tirolo. Numerosi sono nella Chiesa i segni della devozione particolare dell' Ordine dei Servi verso la loro "Signora", Maria Santissima. I piccoli affreschi attorno all'orologio a colori raffigurano ancora l'Annunciazione. Nella cappella dedicata a san Pellegrino (8) è conservata una bella copia del quadro della celebre SS. Annunziata di Firenze. Questa fu portata a Vienna dai primi Servi di Maria al loro arrivo e aveva originariamente il suo posto sopra l'altare maggiore, già nella Chiesa primitiva.

Sulla parete destra del presbiterio si vede un grande Crocifisso trecentesco, chiamato il Crocifisso del patibolo, perchè una volta si trovava sul luogo del supplizio, o Schlickplatz. I due grandi affreschi nella volta della Chiesa rappresentano l'Assunzione e l'Incoronazione di Maria. Uno dei Santi più rinomati e venerati dei Servi di Maria è Pellegrino Laziosi da Forlì, patrono e taumaturgo per i malati e sofferenti di mal di gamba e per gli affetti del cancro. La sua cappella, quasi una piccola Chiesa a parte (8), è annessa all'altare di sant' Anna (7) davanti a quello dell'Addolorata (1). Gli ultimi due altari nella navata centrale sono dedicati a San Giovanni Battista (9) e a San Filippo Benizi dell'ordine dei Servi (12). Entrando da destra nella Chiesa si trova la cappella di Santa Giuliana Falconieri, "Madre delle suore e dei gruppi laici dei Servi di Maria" (10).

A sinistra sorge invece la cappella di San Giovanni Nepomuceno di Praga, patrono della provincia religiosa austriaca dei Servi di Maria (11).