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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Devozioni agostiniane > Feste agostiniane > NurachiFestE e Devozioni di sant'Agostino: Nurachi
La processione con la statua di S. Agostino
LA FESTA DI S. AGOSTINO A NURACHI
Ogni anno a Nurachi in provincia di Oristano nei giorni 27, 28 e 29 agosto si ripete la tradizionale sagra in onore dei Santi Agostino e Giovanni Battista. I festeggiamenti si svolgono parte nella marina di San Giovanni di Sinis e in parte nel paese di Nurachi.
In seguito a una lunga disputa di cui si accenna sotto, attualmente i fedeli di Nurachi festeggiano tuttavia il solo sant'Agostino, mentre gli abitanti di Cabras rivolgono le loro attenzioni e la pompa magna a San Giovanni. Qualche secolo fa la prerogativa di organizzare i festeggiamenti in onore dei due Santi spettava di diritto a Nurachi. Tutto questo al dire di una vecchia leggenda: si tramanda in effetti che, la popolazione di Nurachi sarebbe stata "defraudata" della festa di San Giovanni dagli abitanti di Cabras nel XVIII secolo, allorchè i componenti del comitato che riportavano le statue dei due Santi a Nurachi furono costretti da un violento temporale a ripararsi nella parrocchiale di Cabras.
Quando la tempesta fu cessata, i cabraresi pretesero che le due statue restassero nella loro chiesa. I fedeli di Nurachi però si opposero fieramente e ne nacque una furibonda zuffa. I sostenitori di Nurachi ne sarebbero usciti vittoriosi, però riuscirono a portarsi via soltanto la statua di sant'Agostino. Nella confusione che era sopravvenuta qualcuno era riuscito a trafugare il simulacro di San Giovanni. Così da allora a Nurachi si onora il solo sant'Agostino.
I suoi festeggiamenti incominciano il 26 agosto quando i membri del comitato si riuniscono per decidere i modi e i tempi per il trasporto della statua. La notte viene trascorsa in veglia, in attesa che giunga la mezzanotte; dopodichè tutti assieme s'incamminano, portando a spalla il simulacro di Agostino verso la marina di San Giovanni. Qui, in chiesa, si celebrano le varie funzioni religiose. Soltanto la sera del 29 la statua viene riportata a Nurachi. Alle porte del paese stanno ad attenderlo i fedeli, numerosi e festanti, che l'accompagnano in processione fino alla chiesa parrocchiale. La festa è radicata nei secoli, anche se non esiste una documentazione vera e propria che ne precisi l'origine e le modalità storiche nel corso dei secoli.
La marina di Sinis, Cabras, il suo stagno e il paese di Nurachi presso la città di Oristano in Sardegna
A margine dei festeggiamenti è andata sviluppandosi, fin dal 1843, una "vexata quaestio", controversia, circa l'appartenenza della chiave e, quindi, anche della basilica di San Giovanni di Sinis. Prima che la questione fosse definitivamente risolta, fra le due popolazioni ci furono dei veri e propri scontri e soltanto verso il 1850, in seguito a una sentenza pronunciata da un tribunale ecclesiastico, l'intera controversia fu composta.
I fatti si sviluppano in successione: nel 1845, una sentenza "in possessorio" per la chiesa di San Giovanni di Sinis, dopo aver ricordato come gli animi degli abitanti e dei direttori spirituali dei due Comune fossero sempre accesi ("ceteras sacras funtiones celebrandas acriter sibi contendunt Vicarius parochialis ecclesiae oppidi Nurachi, theologus Augustinus Cau, et Plebanus ecclesiae Cabras Joannes Marras, in sacra theologia baccalaureus "), afferma che a seguito di un decreto del 14 maggio 1803, pubblicato dall'Arcivescovo arborense don Francesco Maria Sisterno in occasione della sua visita pastorale a Nurachi, era stato deciso che "assibièn sito in territorio de Cabras, ne hasse la fiesta del clero della villa de Nurachi que exerce los derechos paroquiales ", cioè anche se la chiesa è sita in territorio di Cabras, si celebri la festa del clero di Nurachi che ne esercita i diritti parrocchiali. Questa decisione, sempre secondo sentenza, non fu mai contestata ("quae declaratio solemniter in ecclesia pubblicata prout de huiusmodi decretis in visitatione pastorali editis, constanter fit nec unquam oppugnata.")
Il disposto della sentenza fu osservato per pochi anni e già all'inizio del 1900 nacquero nuovi conflitti fra i fedeli dei due paesi. Nel 1914 il canonico Pietro Carta scrisse all'allora parroco di Nurachi don Francesco Cubeddu: "Sempre che si trovassero assieme nella basilica il clero di Cabras e quello di Nurachi, essi si comporterebbero con tutti i doveri di mutuo rispetto e cortesia, aiutandosi scambievolmente e benevolmente ...".
Le ragioni della popolazione di Nurachi erano confortate dal fatto che c'erano già stati numerosi pronunciamenti che affermavano la completa giurisdizione del parroco di Nurachi sulla chiesa di San Giovanni. Il canonico Scintu, ad esempio, nelle sue "Memorie d'Arborea" aveva scritto fra l'altro che la "giurisdizione (sulla chiesa) venne raccomandata al parroco di Nurachi, che anche adesso vi officia e ne ha da tempo la giurisdizione; la quale parrocchiale e perché parrocchia camerale sempre della mensa arcivescovile, e perché era più vicina, non esistendo ancora Cabras ..., San Giovanni di Sinis abbazia non è questa di Cabras ma un vasto salto un dì bel villaggio di Serzala, abbandonato e distrutto dai primi anni di questo secolo."