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Florilegio agostiniano

Capolettera iniziale (con figura di sant'Agostino) di un codice del XIII secolo che riporta il commento di due teologi domenicani al De civitate Dei, Biblioteca Ambrosiana, Milano

Capolettera iniziale (con figura di sant'Agostino)

di un codice del XIII secolo

 

 

 

FLORILEGIO AGOSTINIANO

LA  CONTEMPLAZIONE

 

 

 

 

"Nessuno perciò deve essere così contemplativo da dimenticare nel corso delle sue meditazioni che deve rendersi utile al prossimo, e nessuno deve essere così attivo da non ricercare la contemplazione di Dio. Nella contemplazione non si deve ricercare un riposo inerte, ma la scoperta della verità".

(De civ. Dei 19,19)

 

"L'anima, seguendo una certa dolcezza, una non so quale interiore delizia, come se dalla casa di Dio risuonasse soavemente un organo, astraendosi da ogni rumore della carne e del sangue, giunge fino alla casa di Dio".

(in Ps. 41,9)

 

"Torna al tuo cuore: vedrai allora l'idea che ti sei fatto di Dio, perché nel tuo cuore è l'immagine di Dio. Nell'intimo dell'uomo abita Cristo, nell'intimo di sé l'uomo rinnova l'immagine di Dio, nell'immagine riconosce il suo Creatore".

(in Jo 18, 10)

 

"Elevati al di sopra del corpo, e gusta le cose dell'anima: elevati al di sopra dell'anima e gusta Dio".

(in Jo 20,11)

 

"Dammi un cuore che ama, ed egli capirà ciò che dico. Dammi un cuore che desidera, un cuore affamato e assetato che si sente in esilio in questa solitudine terrena, un cuore che sospira la fonte della sua eterna dimora, ed egli confermerà ciò che dico".

(in Jo 26,4)