Percorso : HOMEOpera Omnia > Florilegio > Pasqua

Florilegio agostiniano

Capolettera iniziale (con figura di sant'Agostino) di un codice del XIII secolo che riporta il commento di due teologi domenicani al De civitate Dei, Biblioteca Ambrosiana, Milano

Capolettera iniziale (con figura di sant'Agostino)

di un codice del XIII secolo

 

 

 

FLORILEGIO AGOSTINIANO

LA  PASQUA

 

 

 

 

"Cristo s'intrattenne con essi su questa terra per quaranta giorni, entrando ed uscendo, mangiando e bevendo. Tutto questo per dare prova concreta della verità della sua risurrezione, non perché ne avesse bisogno."

(Disc. 256, 1)

 

"Lodiamo dunque il Signore che è nei cieli o carissimi. Con questi giorni significhiamo il giorno senza fine, significhiamo il tempo dell'immortalità. Camminiamo spediti verso la casa eterna. Lassù vedremo, ameremo, loderemo. Non si logorerà quel che vedremo, non verrà meno ciò che ameremo, non ci sarà silenzio nel nostro lodare. Tutto sarà perpetuo, nulla avrà termine. Oh, lodiamo! Ma non solo con la voce: anche con la condotta. Lodi la lingua, lodi la vita, la lingua non contrasti con la vita ma abbiano una carità infinita."

(Disc. 254, 8)

 

"Che vuol dire Alleluia? Lodate Dio. Cantiamo adesso l'Alleluia come meglio possiamo per meritare di poterlo cantare ininterrottamente. Lassù l'Alleluia sarà nostro cibo, nostra bevanda, sarà l'impegno della quiete, tutta la gioia sarà l'Alleluia, cioè la lode di Dio."

(Disc. 252, 9)

 

"E' felice quell'Alleluia che si canterà in cielo dove tempio di Dio sono gli angeli. Ivi l'accordo dei lodatori sarà perfettissimo, come sarà imperitura la gioia dei cantori.

(Disc. 256, 1)

 

"Che il Signore Gesù Cristo sia risorto dai morti il terzo giorno, lo attestano i santi Vangeli e l'intero universo abitato ormai lo professa ogni volta che recita il santo simbolo...Gesù volle che il suo corpo risorgesse perché tu credessi che anche il tuo risorgerà."

(Disc. 242/A, 1)