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Dupuch: Traslazione Reliquia di Agostino 

Documento numero XVII

Documento numero XVII

 

 

 

DOCUMENTI AUTENTICI CITATI NELLA RELAZIONE

N. XVII

 

 

 

 

Pavia oggi giorno venticinque del mese di Marzo dell'anno mille ottocento quaranta due (23 Marzo 1842).

 

 

Arrivato fra noi nel giorno 23 andante mese Monsignore Antonio Adolfo Dupuch Vescovo d'Ippona e d'Algeri accompagnato dal Reverend. mo Canonico Ordinario Francesco Saverio Daidou Arciprete Parroco della sua Cattedrale per venerare le sagre spoglie di S. Agostino, manifestò fervidamente questo principale oggetto del suo viaggio a S. E. Reverend. ma Monsignore Luigi Tosi Vescovo di questa Diocesi, e quindi lo pregò che gli concedesse di ammirare il prezioso Deposito, di cui va gloriosa la Città di Pavia.

Ben contento il nostro Prelato di potere appagare questo giusto e pio desiderio di Monsignore Dupuch immediato successore di quel Santo, che veniva a venerare, si recò questo giorno alle ore una pomeridiane nella Cattedrale col Vescovo d'Algeri, e Canonico Daidou, ove ricevuto dal Clero, e dal Sig. Marchese Tommaso Del Majno Podestà, e dal Sig. Ingegnere Burdet Assessore Municipale si portò ai piedi della magnifica Arca.

Ivi prostrati tutti in religioso atto si consegnarono dai Depositari le chiavi, e levata la ferrata e l'imposta di cristallo, fu tratta da un Sacerdote con cotta e stola la sacra urna, e si collocò su d'un tavolo appositamente addobbato ed attorniato da Chierici con cerei accesi.

Si aperse la Cassa d'argento, e si estrasse quella di cristallo che conserva le insigni reliquie di quell'illustre Dottore della Santa Chiesa e celebre propagatore e sostenitore del Cristianesimo in quelle regioni, che ora sorgono a nuova vita dopo quattordici secoli che il benefico lume della nostra Religione si spense allo spegnersi di quell'Uomo grande che lo vivificava.

Alla vista di quelle sacre spoglie tutti s'inginocchiarono devoti, ed ammirarono commossi Monsignore Dupuch, che tutta sentendo l'altezza della sua nobile missione, intercedeva supplichevole l'ajuto di S. Agostino presso quel Dio da cui solo dipende l'esaudimento de' suoi voti. Non sapeva staccarsi da quell'urna, che baciò e bagnò delle più calde lagrime.

Avanti che riposta fosse l'urna nella cassa d'argento, trasse egli dal suo dito l'anello pastorale, e lo appese con un nastro di seta rosso ad uno dei lati della medesima in omaggio alla santa reliquia come a memoria perenne del suo pellegrinaggio in questa Città e dell' alleanza che veniva stringendo tra la nostra, e la novella sua Chiesa, Fece nello stesso tempo ardentemente la domanda che aperta la cassa gli fosse concessa una insigne reliquia delle sacre spoglie per arricchirne la sua Chiesa d'Ippona. S. E. Reverend. ma Monsignor Tosi avvertì Monsignore Vescovo Dupuch esservi divieto Pontificio con pena di scomunica a chiunque ardisse di rompere i suggelli, e di aprire la cassa del Deposito senza uno speciale decreto della Santa Sede, ed il Signor Marchese Del Majno Podestà espose allo stesso Monsignore Dupuch che occorreva che la di lui domanda dovesse essere fatta in iscritto a S. E. Monsignore Vescovo, al Reverenda Capitolo della Cattedrale, ed al Municipio come quelli che sono i depositari di questo inestimabile tesoro.»

Restituita l'urna nel luogo del suo deposito dallo stesso Sacerdote si rimise l'imposta di cristallo, e la ferrata venne chiusa rendendosi le chiavi ai Depositari. Compiutosi così questo atto solenne tutti si separarono penetrati dai sentimenti religiosi che inspirò.

Il presente processo verbale venne steso in triplo originale, dei quali ne fu ritirato uno da S. E. Monsignore Vescovo Luigi Tosi, il secondo dal Reverendissimo Capitolo di questa Cattedrale, ed il terzo dalla Congregazione Municipale.

 

+ Luigi Vescovo.

Tommaso del Majno Podestà.

Giambattista Burdet Assessore Municipale.

Canonico Pietro Falciai Cerimoniere per il Reverendissimo Capitolo.