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Dupuch: Traslazione Reliquia di Agostino 

Documento numero XVIII

Documento numero XVIII

 

 

 

DOCUMENTI AUTENTICI CITATI NELLA RELAZIONE

N. XVIII

 

 

 

 

Pavia il giorno dodici di Aprile dell'anno 1842.

 

Processo verbale di visita fatta alla Cassa di cristallo contenente le Sacre Spoglie del Corpo di S. Agostino per l'esterna ispezione di una Reliquia insigne da concedersi a S. E. Reverendissima Monsignor Antonio Adolfo Dupuch Vescovo d'Ippona e di Algeri.

 

E. Reverendissima Monsignor Antonio Adolfo Dupuch venne a Pavia nel giorno 23 del p. p. Marzo per venerare il Sacro Deposito di S. Agostino che si conserva nella nostra Cattedrale nella magnifica Cappella eretta per opera di S. E. Reverendissima il nostro Monsignor Vescovo, dove venne rialzato il bel monumento antico di marmo, chiamato F Arca di S. Agostino nella quale riposano le sacre Spoglie del Santo Dottore.

Avendo inteso S. E. Reverendissima Monsignor Dupuch che il Vescovo, il Capitolo della Cattedrale ed il Municipio della Città di Pavia sono i custodi e possessori del sacro Deposito di S. Agostino, il giorno avanti alla sua partenza con tre sue separate lettere in data del 25 Marzo 1842 scritte dal Palazzo Vescovile di Pavia, una diretta all'Eccellentissimo nostro Vescovo, l'altra indirizzata all'Illustrissimo e Reverendissimo Capitolo della Cattedrale, e la terza inviata all' Illustrissimo Podestà e Municipio di Pavia, porse le sue preghiere e fece vive istanze per avere una reliquia insigne delle sacre Spoglie di S. Agostino, onde arricchire di questo prezioso tesoro la sua Chiesa d'Ippona.

Avendo avuto gli opportuni e convenevoli riguardi al Vescovo d'Ippona, S. E. Reverendissima Monsignor D. Luigi Tosi, l'Illustrissimo e Reverendissimo Capitolo e l'Illustrissima Congregazione Municipale dopo maturo esame e gravi considerazioni hanno di comune consenso determinato di assecondare la domanda del Prelato africano, e fissato il giorno 12 di Aprile per ispezionare le ossa del sacro Deposito, e determinare il pezzo ragguardevole che si era stabilito di accordare in dono al Vescovo della risorta Chiesa d'Ippona.

In seguito a questa determinazione la sera di questo giorno 12 Aprile 1842 alle ore sette e mezzo si trovarono tutti insieme nel Palazzo Vescovile S. E. Reverendissima Monsignor D. Luigi Tosi Vescovo di Pavia e Consigliere Intimo attuale di S. M. I. R. A. col di lui Segretario Molto Reverendo Sacerdote D. Giovanni Emmanuel professore di Studi Biblici nel Seminario Vescovile, il Reverendissimo Sig. Canonico Ordinario Teologo G. C. D. Carlo Vigoni pro-Cancelliere della Curia Vescovile, l'Illustrissimo Sig. Marchese Avvocato Tommaso Del Majno Podestà della R. Città di Pavia, il Reverendissimo Sig. Canonico Ordinario D. Giovanni Bosisio Penitenziere Maggiore della Cattedrale, l'Illustrissimo Sig. Prof, di Medicina Legale Dott. Camillo Platner Rettore Magnifico dell' I. R. Università Fabbricere della Cattedrale, l'Illustrissimo Sig. Cavaliere D. Bartolomeo Panizza Professore di Anatomia umana, e l'Illustrissimo Sig. Dott. Luigi Scarenzio Professore di Patologia ambidue della stessa Università, e tutti insieme si sono recati nella Chiesa Cattedrale, e pervenuti nella Cappella di S. Agostino, S. E. Reverendissima Monsignor Vescovo, il Canonico Penitenziere Deputato dal Reverendissimo Capitolo, e l'llustrissimo Sig. Marchese Del Majno Capo della Congregazione Municipale hanno consegnate le rispettive chiavi agl'inservienti della Chiesa ivi preparati coi lumi accesi all'altare del Santo. Con queste chiavi si fece aprire la custodia, che trovasi sotto la mensa e sotto l'arca di marmo dell'altare di S. Agostino. Aperti i cancelli S. E. Reverendissima s'inginocchiò sull'ultimo gradino dell'Altare, e fatta breve secreta orazione, dal Sacerdote assistente alla Sacrestia del Reverendissimo Capitolo D. Luigi Valle vestito di cotta e stola si estrasse la Cassa d'argento che racchiude quella di cristallo dove si conservano le sacre Spoglie del Santo, ed avendola riposta sopra di un tavolino coperto di damasco rosso, e di tovaglia bianca circondato da torce accese, si aprì la serratura della cassa d'argento, e se ne cavò fuori la cassa di cristallo, lasciandone intatti i sigilli.

Allora l'Illustrissimo Sig. Podestà Marchese Del Majno rappresentante la Congregazione Municipale, ed il Signor Canonico Penitenziere Bosisio rappresentante l'Illustrissimo e Reverendissimo Capitolo della Cattedrale , invitarono S. E. Reverendissima Monsignor Tosi ad osservare diligentemente dall'esterno dei cristalli da ogni lato le sacre Spoglie di S. Agostino, pregandolo di determinare l'insigne Reliquia, che la di Lui saggezza avrebbe creduto convenevole d'essere accordata in dono a S. E. Monsignor Dupuch per la sua Chiesa d'Ippona. S. E. Reverendissima Monsignor Tosi nostro amatissimo Vescovo penetrato dal più vivo desiderio di favorire il diletto suo Fratello Monsignor Dupuch, dopo di avere esaminati fra le ossa del Sacro Deposito i pezzi più conservati e notabili prevenuto da una santa ispirazionc ne mostrò uno a dito: allora l'Illustrissimo Signor Podestà ed il Canonico Penitenziere pregarono il Signor Cavaliere Bartolomeo Panizza Prof. di Anatomia umana a dare la denominazione del pezzo, sul quale era caduta la scelta fatta da S. E. Reverendissima, ed egli asserì essere l'ulna ovvero l'osso del cubito del braccio destro della lunghezza di circa dodici pollici; i sigg. Professori Platner e Scarenzio confermarono l'asserzione del Signor Cavaliere Professore Panizza essendo stati tutti e tre invitati espressamente a tale uopo a questo atto solenne.

Ottenuta che si ebbe la dichiarazione che il pezzo mostrato a dito da S. E. Reverendissima Monsignor Tosi era l'ulna del braccio destro di S. Agostino, il Canonico Penitenziere pregò la compiacenza del Signor Professor Scarenzio di metterne in iscritto la denominazione e la dimensione, ed egli ebbe subito la bontà di scriverla in questi termini: l'ulna od osso del cubito del lato destro della lunghezza di circa un piede parigino. La scrisse in tre separati biglietti, e ne diede uno a Monsignor Vescovo, l'altro all'Illustrissimo Signor Podestà, ed uno al Reverendissimo Sig. Canonico Penitenziere, Essendosi l'Illustrissimo Signor Podestà Marchese Del Majno, ed il Delegato del Capitolo Signor Canonico Penitenziere dichiarati contenti della scelta fatta da S. E. Reverendissima, si collocò di nuovo il Sacro Deposito nel suo luogo assegnato, ripostivi i cancelli chiusi colle rispettive chiavi, avendo ciascuna parte ritirate le proprie.

Terminata l'ispezione prima di sciogliere il Consesso e di sortire dalla Cappella di S. Agostino Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Tosi esternò all'Illustre Adunanza il proprio desiderio, che venisse stesa a perpetua memoria una circostanziata relazione di quanto era accaduto, e sottoscritta da tutte le persone che ebbero parte e furono presenti a questo atto, bramando che il processo venisse formato in triplo originale e ne venisse consegnato uno alla stessa S. E. Reverendissima, l'altro all'Illustrissimo e Reverendissimo Capitolo e il terzo all'Illustrissima Congregazione Municipale.

 

+ Luigi Vescovo.

Canonico Penitenziere Giovanni Bosisio.

Tommaso del Majno Podestà.

Bartolomeo Panizza Professore di Anatomia.

Camillo Platner Professore di Medicina Legale.

Luigi Scarenzio Professore di Patologia ecc.

Canonico Teologo Carlo Vigoni Pro-Cancelliere.