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Abate Sibour: Traslazione Reliquia di Agostino 

La statua marmorea di sant'Agostino dormiente con l'ulna del braccio destro sull'altare della Basilica di Ippona

La statua di sant'Agostino dormiente con l'ulna del braccio destro sull'altare della Basilica di Ippona

 

 

 

LA TRASLAZIONE DI UNA RELIQUIA DI SANT'AGOSTINO DA PAVIA A IPPONA

Lettere pubblicate da Poujoulat in appendice al suo libro sulla Vita di sant'Agostino edito nel 1843 a Parigi

 

 

Nel 1842 mons. Antonio Adolfo Dupuch vescovo di Algeri ed Ippona si recò a Pavia. Il suo arrivo fu accolto con grande affetto e in pompa magna, soprattutto da parte del Capitolo della Basilica di san pietro in Ciel d'Oro dove si conservavano le spoglie di Agostino. "La notizia dell'inaspettato arrivo di V. Ecc. in questa nobile città - così inizia una lettera che si scambiarono i prelati - ci cagionò a prima giunta la più viva gioia, e fummo lieti di poter venerar d'appresso nella sacra vostra persona il nuovo vescovo della risorgente chiesa di Ippona, il successore del nostro divino Agostino e, dopo di esso, il primo apostolo di tanti paesi d'Africa nuovamente sottoposti alla nostra santa religione; l'autore finalmente di tante e così splendide azioni in una Cristianità ancora nella culla."

La visita dell'alto prelato francese aveva un motivo. E questo appare chiaro nel prosieguo della lettera di risposta alla richiesta di mons. Dupuch : "In quest'eloquente lettera, che conserveremo eternamente con gelosia nei nostri archivi, come tesoro e monumento prezioso della vostra bontà, vi degnaste esporci i sacri motivi della vostra venuta fra noi; ci parlate della statua magnifica di bronzo e del monumento che è per erigersi nell'antica città d'Ippona, alla memoria del più illustre fra i padri; il cui nome la fece per sempre famosa; ci esaltaste la fraterna sollecitudine di più che ottanta vescovi della Francia per questo insigne monumento, i caldi voti della Chiesa africana, la generosa munificenza del vostro re che ha voluto soccorrere alle spese del lungo viaggio da Vostra ecc. intrapreso; viaggio che tanto l'onora e che per sempre onorerà la memoria di lui; poi, colle più umili e più vivaci parole, ci domandaste la più notevole parte che possiamo accordarvi delle sacre reliquie del santissimo vescovo d'Ippona, di cui siamo superbi essere i possessori e custodi."

La richiesta venne accolta: il capitolo di Pavia concesse alla Chiesa di Ippona l'ulna destra di Agostino che venne trasportata con grande solennità nella città che vide il santo vescovo per oltre trent'anni.

Prima del bel racconto della traslazione delle reliquie d'Agostino, scritto dall'abate Sibour, vogliamo riportare, nell'ordine delle loro date, anche due importanti scritti di sublime latinità: cioè, le due lettere dirette al vescovo d'Algeri dal venerabile Capitolo di Pavia la prima; l'altra, dal Vescovo di quella città; delle quali forniamo la traduzione. Questi due documenti furono tradotti in francese e pubblicati in Algeri nel 1842.