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Percorso : HOME > Tradizioni agostiniane a Cassago > Comitato agostiniano > Scoperte archeologicheComitato agostiniano: scoperte archeologiche
La testata d'angolo di un muro perimetrale del castro medioevale di Cassago
IMPORTANTI RINVENIMENTI ARCHEOLOGICI
Nell'area del Parco Monumentale a Cassago
Nel corso dei lavori per la realizzazione nel parco Monumentale che sta sorgendo nell'area dei Ruderi Visconti sono affiorati in tre zone interessanti reperti che sono stati studiati dall'archeologo dott. Paolo Corti. Sul lato nord è stata individuata e parzialmente messa in luce una struttura muraria ad angolo in grossi blocchi di granito squadrati. L'individuazione di uno scolatoio chiarisce che in antico la struttura si trovava in vista fuori terra. Con ogni probabilità è una continuazione del muro già individuato due anni fa nella costruzione del tratto che porta alla Biblioteca e costituisce un esempio della fortificazione del castro medioevale.
Inoltre si è scoperto un tratto di conduttura d'acquedotto in pietre legate da malta di calce assieme ad altri muri simili ai precedenti. Nei pressi della piazzetta è apparsa una struttura muraria curvilinea. Nell'area destinata a piazza è stata messa in luce una porzione di struttura di forma poligonale realizzata in blocchi che però non è stata evidenziata nella sua interezza.
Dalle mappe d'archivio si può ipotizzare che siamo in presenza dei resti di quella che fu la "casa con torre" nota già dal ‘400. Per quanto riguarda la struttura curva, un sondaggio meccanico ha evidenziato una potenza stratigrafica superiore ai 2 metri. Non se ne conosce pertanto la profondità effettiva, né se siano presenti strutture pavimentali riferibili ad un edificio.
Due frammenti di tegulae portano ad una datazione riferibile all'alto medioevo. Nella pulizia dell'area sono stati rinvenuti anche blocchi pavimentali in coccio pesto e un frammento di ceramica sigillata (età romana). L'esiguità degli scavi non consente un'interpretazione globale del sito ma evidenzia l'importanza e l'articolazione delle sue strutture che esigono certamente nuovi scavi.
RELAZIONE PRELIMINARE
di Paolo Corti e Benedetta Castelli
L'assistenza archeologica agli scavi per la realizzazione del parco comunale nell'area già parco di Villa Visconti di Modrone ha messo in luce una situazione stratigrafica articolata e di notevole interesse. Partendo dal lato Nord, durante lo scavo per la realizzazione della rampa è stata individuata e parzialmente messa in luce una struttura muraria ad angolo costituita da blocchi di granito e calcare di medio grande dimensione legati da malta di calce e con resti di parziale intonacatura. L'angolo è rifinito in grossi blocchi di granito squadrati e anch'essi legati da malta di calce. Nel paramento Ovest è stato individuato uno scolatoio, a dimostrazione del fatto che la struttura si trovava in vista fuori terra.
Sempre nella zona Nord, durante lo scavo per la posa del raccordo dell'acqua, è stato messo in luce un tratto di conduttura d'acquedotto in pietre legate da malta di calce. La struttura è costituita da fondo e pareti in pietre di medie dimensioni, a formare un condotto a sezione rettangolare, e copertura in grossi lastroni grezzi. L'inclinazione sembra essere direzionata Sud-Nord.
Si è potuto constatare che in direzione Nord, a circa 3,50 m, il condotto si innesta in un altro con direzione Est-Ovest. Proseguendo con lo scavo per la realizzazione del percorso intermedio si è intercettato un grosso muro (larghezza di circa 1,20 m) con direzione Est-Ovest la cui tecnica costruttiva ricalca la precedente struttura descritta. Nella zona Sud, in corrispondenza della piazzetta in calcestre, lo scavo per la posa dei sottoservizi ha messo in luce una struttura muraria con andamento curvo. La tecnica costruttiva è costituita da blocchi di media dimensione e porzioni di laterizi legati da malta di calce. Nella zona Ovest, in corrispondenza dell'area destinata a piazza, l'asportazione della cotica erbosa per il posiziona mento delle lastre per la pavimentazione del percorso ovale e dei cordoli della piazza stessa ha messo in luce una porzione di struttura di forma poligonale realizzata in blocchi e ciottoli di varia dimensione legati da malta di calce; lo spessore messo in luce è di circa 1,80 m ma la struttura non è stata evidenziata nella sua totalità in quanto lo scavo effettuato è circoscritto alle dimensioni della piazza da realizzare.
L'interpretazione di queste strutture non è al momento definitiva, non solo perché lo scavo per la realizzazione del parco è tuttora in corso, ma soprattutto perché si tratta di interventi tra loro scollegati. Basandosi sulla rilettura dei documenti e mappe d'archivio si ipotizza che la porzione ad angolo ed il muro Est-Ovest siano tra loro collegati e costituiscano la "casa con torre" riportata in alcuni documenti a partire dal XV secolo. Per quanto riguarda la struttura curva, data l'estrema esiguità della porzione messa in luce, non si può dire altro che trattasi di un ambiente absidato. Grazie ad un sondaggio meccanico realizzato nei pressi si è potuto constatare la presenza di uno strato di maceria strutturale (porzioni di laterizi, blocchi di malta di calce, ciottoli e clasti) la cui potenza stratigrafica si è potuta valutare fino alla profondità di circa 2 metri.
Non si è potuto procedere oltre in quanto il braccio del mezzo meccanico non consentiva un ulteriore approfondimento. Non si è potuto pertanto valutarne la profondità effettiva, né se alla base siano presenti strutture pavimentali riferibili ad un edificio. Sono stati comunque recuperati due frammenti di tegulae che portano ad una datazione di massima riferibile all'alto medioevo. La struttura poligonale, con una dimensione dei muri così ampia, fa pensare alla torre di cui riportato nei documenti, anche se la minima porzione messa in luce non definisce con sicurezza la tipologia della struttura. Nella pulizia per la sua documentazione sono stati rinvenuti blocchi pavimentali in coccio pesto (alcuni con inserti tipo "palladiana").
È stato rinvenuto un unico frammento di ceramica vascolare appartenente alla classe della terra sigillata. Come già sottolineato, l'esiguità degli scavi non può consentire un'interpretazione globale del sito ma ne evidenzia l'importanza e l'articolazione delle strutture presenti nel sottosuolo. Un'indagine sistematica ed estensiva potrebbe sicuramente definire l'evoluzione di utilizzo dell'area.