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PITTORI: Solimena Francesco

Sant'Agostino trionfa sull'eresia

Sant'Agostino trionfa sull'eresia

 

 

SOLIMENA FRANCESCO

1700-1710

New York, Asta Sotheby's

 

Sant'Agostino trionfa sull'eresia

 

 

 

La tela dipinta ad olio è opera di Francesco Solimena ed è passata ad un'asta a New York. L'autore vi tratta principalmente la figura di sant'Agostino che trionfa sull'eresia. Il quadro si presenta con le dimensioni in altezza di 107 cm e in larghezza 58. Al centro della scenografia di stampo classico proposta dall'autore, giganteggia in un'area luminosa l'immagine di Agostino in abiti pontificali seduto su una cattedra, che è nascosta dall'ampio movimento delle sue braccia. Con la mano destra impugna una penna, mentre con le dita della mano sinistra indica alcuni passi scritti su un grande libro aperto che un angioletto porta sulle spalle.

Un giovane incuriosito si volge verso il libro per poterne leggere il contenuto indicato dal santo. Un altro angelo alle sue spalle regge il lungo bastone pastorale e volge anch'egli il suo sguardo in direzione del libro.

Agostino volge il suo sguardo verso l'alto dove appare nella sua magnificenza il simbolo della Trinità sotto forma di triangolo luminoso attorniato da tanti angioletti appoggiati su una nuvola. Poco dietro Agostino si erge la figura in preghiera della madre Monica, che invoca l'intervento della Trinità a favore del figlio. L'intera scena si svolge ai piedi di un edificio con grandiose colonne, alle cui spalle si vede in lontananza e in posizione elevata una chiesa con una grande cupola.

Ai piedi di Agostino una persona, che imbraccia un libro aperto, è rovinosamente caduta per terra e si distende lungo i gradini. E' la raffigurazione simbolica dell'eretico che è stato vinto dalla potenza del pensiero e degli scritti di Agostino, capaci di confutare le eresie.

 

 

Francesco Solimena

Noto come l'Abate Ciccio, Francesco Solimena nacque a Canale di Serino nel 1657 e morì a Napoli nel 1747. Pittore e architetto, viene considerato uno degli artisti che meglio incarnarono la cultura tardo-barocca in Italia. Si formò presso la bottega del padre Angelo, a Nocera de' Pagani, l'attuale Nocera Inferiore, città di origine della madre, Marta Resigniano. Nella sua crescita artistica i suoi primi modelli di riferimento furono le opere di Francesco Guarini e successivamente, trasferitosi a Napoli e resosi autonomo nello stile, cominciò a guardare con interesse alla pittura scenografica e fantasiosa di Luca Giordano ed a quella tenebrista di Mattia Preti. Le opere tra il 1670 e il 1680 tra cui si ricordano "Il Paradiso" nella cattedrale di Nocera e la "Visione di San Cirillo d'Alessandria" nella chiesa di San Domenico a Solofra furono eseguite in collaborazione col padre. Le opere eseguite successivamente al 1680, manifestano sempre più il distacco dalla pittura naturalista e la progressiva adesione al gusto barocco, con l'introduzione a Napoli, all'inizio del Settecento, di un periodo di maggiore interesse artistico: il rococò, quale esaurimento del Barocco. Lavorò per le maggiori corti europee, pur senza muoversi quasi mai da Napoli. Morì nella sua villa di Barra (quartiere di Napoli) nel 1747 ed i suoi resti furono riposti nella chiesa di San Domenico. Fra i suoi allievi troviamo Paolo Gamba, Ferdinando Sanfelice e Domenico Antonio Vaccaro, Romualdo Formoso e Michele Foschini. Francesco Solimena ha esercitato una notevole influenza non solo sui pittori delle generazioni più giovani di Napoli, ma anche di tutta l'Europa centrale.