Percorso : HOME > Africa agostiniana > Tagaste > Numidia

L'africa romana di sant'agostino: Numidia

Mappa della Numidia in età romana

Mappa della Numidia in età romana

 

 

LA NUMIDIA

 

 

 

Il territorio

Numidia è la denominazione in età antica della regione dell'Africa nord-occidentale compresa tra la Mauretania (all'incirca l'attuale Marocco) e i territori controllati da Cartagine (l'attuale Tunisia). Corrispondeva pertanto all'incirca alla parte nord occidentale dell'attuale Algeria orientale, compresa tra Tusca e Ampsaga: i suoi altopiani sono lambiti a nord dalla catena dell'Atlante, a sud dal Sahara. Ospitò diversi regni berberi divenendo in seguito una provincia dell'impero romano.

 

 

Popolazioni indigene

Il territorio numida era abitato dai Numidi, parola che probabilmente riproduce fonicamente il nome della popolazione autoctona. Vari autori e storici hanno tuttavia interpretato il termine numida come l'equivalente della parola greca Nomades che significa "pastori" nomadi. Questa interpretazione propone i Numidi come una popolazione originariamente nomade e dedita alla pastorizia. In realtà la maggior parte della popolazione dei Numidi era costituita agricoltori sedentari. Erodoto, descrivendo le popolazioni del Nordafrica nell sue Storie (IV, 191), introduce una netta distinzione tra i "Libici agricoltori" (arotêres), in tutti i territori a ovest della Libia (coincidenti in gran parte con la Numidia), e quelli nomádes a est della Tripolitania.

 

 

I regni Numidi

Nel III secolo a. C., il territotio della Numidia era diviso in due regni, corrispondenti a due grandi tribù: i Massili nella regione orientale, e i Massesili in quella occidentale. Spesso alleati di Cartagine, i Numidi fornivano al suo esercito una rinomata cavalleria. Durante la seconda guerra punica i Massesili, comandati da Siface, si schierarono con i Cartaginesi, mentre i Massili, sotto il comando di Massinissa, si allearono con i Romani. Finita la guerra, i Romani concessero l'intera Numidia a Massinissa. Alla morte di Massinissa, nel 148 a. C., Scipione Emiliano divise il regno fra i tre figli del re, Micipsa (il maggiore), Gulussa e Mastanabale. Sopravvissuto ai fratelli, Micipsa nella terza guerra punica combatté con i Romani contro i Cartaginesi. Alla sua morte il regno passò ai suoi due figli Aderbale e Iempsale, e al nipote e figlio adottivo Giugurta. Deciso a prendersi tutto il potere, Giugurta fece assassinare Iempsale ma no  riuscì a eliminare Aderbale che trovò rifugio presso i Romani. Ne seguirono le guerre giugurtine nel 113 a. C., ricordate da Sallustio nel suo Bellum Iugurthinum. Sconfitto da Mario, Giugurta fu fatto prigioniero e morì nel Carcere Mamertino nel 105 a. C. La Numidia occidentale fu annessa ai possedimenti di Bocco, re di Mauretania, mentre il resto del territorio continuò ad essere governato da re locali vassalli di Roma.

 

 

La Numidia romana

La guerra civile tra Giulio Cesare e Pompeo ebbe forti ripercussioni anche sulla Numidia. Pompeo sconfitto, il re di Numidia Giuba I, che era stato suo alleato, trovò la morte nel 46 a. C. e la maggior parte del suo regno divenne una Provincia romana, col nome di Africa Nova. A Giuba II, suo figlio, fu assegnato il regno di Mauretania nel 25 a. C. Con l'imperatore Settimio Severo nel 193 d. C., la Numidia fu separata dall'Africa Proconsolare e governata da un procuratore imperiale. Nel IV secolo la riorganizzazione dell'impero voluta da Diocleziano fece della Numidia una delle sette province d'Africa col nome di Numidia Cirtensis. La Numidia conobbe nei secoli una forte romanizzazione con la costruzione di molte città.

Le principali città della Numidia Romana erano Cirta (attuale Costantina), la capitale, con il suo porto di Rusicadae (oggi Skikda); Hippo Regius (Ippona, oggi Annaba), che fu la sede del vescovo Agostino. A sud, nell'interno, delle strade militari portavano a Theveste (oggi Tebessa) e Lambaesis (oggi Lambèse). Lambaesis fu la sede della Legio III Augusta ed era il centro militare strategicamente più importante, dal momento che controllava i passi del Mons Aurasius (Aurès), un massiccio montuoso che separava la Numidia dai territori abitati dai Getuli, tribù nomadi del deserto. Altri insediamenti ricevettero il titolo e lo statuto di colonie romane e nel V secolo la Notitia Dignitatum enumera non meno di 123 sedi episcopali che furono rappresentate al concilio di Cartagine nel 479.

 

 

Le invasioni barbariche

L'invasione dei Vandali nel 428 avviò una lenta decadenza. Il regno vandalo durò fino al 534. Riconquistata dai bizantini durante l'impero di Giustiniano, la Numidia restò romana fino alla conquista araba, che si concluse tra il 696 e il 708.