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DEI E MITI DELL'Africa romana: Centauri

Due Centauresse incoronano Venere. Mosaico da Elles del III-IV sec. d. C. al Museo del Bardo

 

Due Centauresse incoronano Venere.

Mosaico da Elles del III-IV sec. d. C.

 

 

CENTAURI

 

 

 

 

Figure singolari, metà uomo e metà cavallo, i Centauri vivono sulle montagna e nelle foreste, si nutrono di carne cruda e hanno costumi rozzi e brutali. Secondo alcune fonti erano figli di Issione e Nefele, eccetto due di essi, Chirone e Folo, che non hanno il temperamento selvaggio dei loro congeneri. Sono piuttosto ospitali e non ricorrono alla violenza: il primo è nato dagli amori di Filira, una figlia dell'Oceano, e di Crono, ed è immortale; il secondo, Folo, è figlio di Sileno e di una ninfa dei frassini. E' celebre, a proposito della rozzezza dei Centauri, la lotta che essi ingaggiarono con i Lapiti, un popolo, anch'esso rozzo e violento, che abitava in Tessaglia, capeggiato dal re Piritoo.

In occasione del matrimonio di Piritoo con Ippodamia, i Centauri - che abitavano i monti boscosi del Pelio - furono invitati in Tessaglia ma, durante il banchetto nuziale, uno di loro - Eurizione - ubriaco, cercò di portar via con violenza la sposa. Ne nacque una lotta violenta nel corso della quale Piritoo, aiutato da Teseo e da Nestore, riuscì ad avere ragione dei Centauri, che, sconfitti, batterono in ritirata e si rifugiarono sul monte Pindo. Nonostante la loro rozzezza i Centauri accompagnano spesso il carro di Dioniso e alcuni di essi, si sono stati ingentiliti dal contatto con popolazioni civili. Furono esperti in molte arti e conoscenze, tra le quali anche la medicina, in cui era particolarmente abile Chirone.

I Centauri intervengono in vari miti, ma soprattutto in quello di Eracle. Andando a caccia del cinghiale d'Erimanto, Eracle giunse da Folo, che lo accolse amichevolmente, gli servì cibi cotti, riservando solo a sé quelli crudi e gli offrì del vino da un orcio che gli era stato donato da Dioniso. Ben presto, attirati dall'odore del vino, i Centauri della montagna vennero armati di rocce e di abeti, per assalire la caverna di Folo. Ma Eracle ne fece strage a colpi di torcia e di frecce, inseguendoli fino al capo Maleo, dove si erano rifugiati presso la grotta di Chirone. Altro Centauro che interviene nella storia di Eracle è Nesso, che provocherà la morte dell'eroe. Aveva già partecipato all'assalto contro Folo ed Eracle e, cacciato dall'eroe, si era stabilito sulle rive del fiume Eveno, dove faceva il traghettatore. Qui un giorno arrivò Eracle con la moglie Deianira, per attraversare il fiume; egli l'attraversò a nuoto e affidò Deianira al traghettatore Nesso, che durante il tragitto tentò di violentarla; Eracle lo trafisse perciò con una freccia. Per vendicarsi, il Centauro morente diede a Deianira una tunica intrisa del proprio sangue, assicurandole che se l'avesse fatta indossare al marito, questo le sarebbe stato per sempre fedele.

Ma quando Eracle indossò la veste impregnata, questa s'attaccò al suo corpo, strappandogli brandelli di carne quando tentava di strapparla. Non resistendo al dolore l'eroe si fece bruciare gettandosi sul rogo. Ma il più noto di tutti i Centauri è Chirone. Viveva sul monte Pelio in Tessaglia, in una grotta ed era amicissimo degli uomini, saggio e benevolo. Protesse in particolar modo Peleo e suo figlio Achille, questi fin da bambino, quando lo operò al piede, sostituendogli l'osso che si era bruciato a seguito delle pratiche di magia di sua madre Teti; e fu poi il suo dotto pedagogo. Secondo i testi antichi, oltre all'educazione di Achille, fu affidata a Chirone anche quella di altri eroi o semidei, come i Dioscuri, Teseo, Diomede, Giasone, Asclepio. Apollo stesso avrebbe ricevuto le sue lezioni.

Quando vi fu il massacro dei Centauri operato da Eracle, Chirone, il quale era a fianco dell'eroe, fu ferito da questo accidentalmente: una freccia gli produsse una grave piaga. Chirone cercò di applicarvi un unguento, ma le ferite provocate dalle frecce di Eracle erano inguaribili; allora egli volle morire, ma non poteva, essendo immortale. Infine Prometeo, nato mortale, s'offrì di cedergli il suo diritto alla morte. E così Chirone poté trovare riposo. La leggenda conosce anche delle Centauresse, che sono le femmine dei Centauri e vivono con loro sulle montagne. Sul modello dei Centauri esistono rappresentazioni di altri esseri di natura mista, come - per esempio - le Sirene e il mostro Echidna, ma anche gli Ittiocentauri, per metà uomini e metà pesci. Costoro ("Centauri-Pesci") sono esseri marini che sembrano non aver avuto alcuna esistenza nei racconti popolari, ma che formano un tema piuttosto diffuso nell'arte plastica ellenistica e romana.

Il corpo fino al busto è come quello di un uomo, come per i Centauri. La parte bassa è quella di un pesce. Questi esseri hanno sovente zampe simili a quelle di un leone. Figurano nel corteo delle divinità marine, accanto agli ippocampi (cavalli marini).