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Africa romana: Le strade e la rete viaria

Il Decumano della città di Sufetula

Il Decumano della città di Sufetula

 

 

LE STRADE ROMANE IN AFRICA

 

 

 

In Africa le strade furono prevalentemente viae glareae, strade ghiaiate. Poiché il fondo naturale era quello roccioso del deserto, vennero costruite con una semplice gittata di pietrame, eliminando, quando non era necessario, il letto vero e proprio; o semplicemente comprimendole senza pavimentarle. Soltanto nei tratti che attraversavano le città venivano coperte con spesse lastre rettangolari di pietra calcarea, levigata e bianca, intarsiate a spina di pesce. Le strade romane del Nordafrica furono il vero catalizzatore della civiltà romana.

Non solo permettevano alle legioni di arrivare in qualunque punto strategico e impedivano le incursioni delle tribù del deserto, ma grazie a loro i coltivatori berberi potevano portare ai mercati i loro prodotti, principalmente grano, vino e olive. Collegavano le città costruite dai Romani, ma conducevano soprattutto alle grandi proprietà dove l'agricoltura veniva praticata su larga scala.

Quando rispondevano al concetto romano di una città, gli antichi centri abitati cartaginesi venivano fatti rivivere; nel caso contrario abbattuti e il loro materiale riutilizzato.

Le città militari di Theveste, Lambaesis e Timgad fornivano gli architetti, i geometri e gli ingegneri. Un secolo dopo la conquista romana del Nordafrica e l'arrivo della III Legione Augusta, la Numidia (Algeria) e la Mauretania erano percorse da 4000 miglia romane di strade.