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AFRICA ROMANA: Gigthis

Un tempio romano a Gigthis

Gigthis: resti di un tempio romano

 

 

GIGTHIS

 

 

 

Posto in fondo al golfo di Boughrara, di fronte all'isola di Djerba, Gigthis fu fondata probabilmente dai Fenici. In epoca cartaginese fu uno degli empori disposti lungo la costa della Grande e della Piccola Sirte. La posizione appartata, al fondo di un golfo che garantiva protezione alla flotta cartaginese, fu un fattore importante per il suo sviluppo.

Capoluogo dei Cinitensi, una tribù o una confederazione di tribù berbere la cui influenza si estendeva sul territorio della piana di Jeffara - divenne in età romana un piccolo mercato di prodotti agricoli della regione e degli schiavi del centro Africa. Fu elevata al rango di municipio romano a partire dal regno dell'imperatore Antonino Pio. Gigthis conobbe il maggior periodo di floridezza durante l'età dei Severi come attestano varie iscrizioni.

La città aveva un aspetto monumentale degno delle più grandi città romane: ancora oggi si possono ammirare le vestigia architettoniche di quei tempi, fra cui il foro, i templi (di cui uno dedicato alla divinità alessandrina di Serapide e un altro a Mercurio, il dio del commercio), le terme, le ville, il mercato (macellum). Distrutta forse dai Vandali sbarcati nella regione nel 430, la città fu rioccupata dai Bizantini.

 

  APPROFONDIMENTO

       Reperti archeologici

 

Di questo periodo si conservano i resti di una cittadella di 60 m. di lato. Di fronte al mare rimangono anche le vestigia delle infrastrutture del porto, che rischiano di essere sommerse dalle acque. Della città romana interessante è il Foro, costruito in epoca adrianea, che era circondato da un portico con colonne corinzie. Sul lato occidentale sorgeva un grande tempio esastilo, di cui restano il podio con alcune basi di colonne e la scalinata di accesso.

A est si trova una via lastricata, fiancheggiata una volta da latri edifici religiosi che conduce all'antico porto, da tempo insabbiato, dove sopravvivono gli avanzi di una banchina lunga circa 140 metri. A ovest del Foro sussistono i resti delle Terme pubbliche, che conservano un bel pavimento musivo.

A sud si conservano le vestigia del mercato, che fu ricostruito nel III secolo e che era formato in origine da un peristilio e da un corpo semicircolare che accoglieva i negozi.