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Filmati: Samir Seif

Copertina del DVD del film di Samir Seif su Sant'Agostino di Ippona

Copertina del DVD del film di Samir Seif

 

 

 

AUGUSTIN, FILS DE SES LARMES

di Samir Seif

coproduzione Algeria e Tunisia

2016

durata 113'

 

 

 

Hédi, un giovane cineasta algerino che vive a Parigi, realizza un documentario sulla giovinezza e sulla conversione di al cristianesimo del berbero sant'Agostino vescovo di Ippona. La storia del cineasta si intreccia con quella del protagonista. Sono messe in evidenza molte similitudini fra i due in modo sconvolgente.

Il film è stato proiettato alla manifestazione FIFOG Ginevra International Oriental Film Festival che si è svolta dal 21 aprile 2018 al 29 aprile 2018. Questa 13 edizione si è svolta a Ginevra e i suoi comuni limitrofi (Versoix, Vernier, Presinge, Carouge).

Posto sotto il segno della speranza, l'edizione 2018 ha celebrato, tra gli altri, le visioni delle donne, amplificato le voci dei giovani, messo in discussione l'estremismo con una contemporanea esplorazione della complessità delle società orientali, in particolare nei rapporti con l'Altro, in piena mutazione. La manifestazione è stata un'opportunità per mostrare la creatività delle donne e per esprimere la speranza delle persone nel rifiutare l'oscurantismo in tutte le sue forme per poter disegnare un domani migliore.

 

Il film è stato presentato anche in occasione del Numidia Festival du film Sacré sabato 8 settembre nella Basilica di Tabarka in Tunisia.

 

Samir Seif è un regista egiziano attivo dal 1976 con 26 film realizzati. La maggior parte delle sue opere hanno goduto di largo successo e ben accolte dalla critica. Ha prodotto anche diverse serie TV e e diretto opere teatrali. Ha lavorato con le più importanti attrici egiziane guidandole nelle loro migliori prestazioni. E' presidente del Festival Nazionale del Cinema egiziano (l'equivalente egiziano del Oscar, BAFTA, Cesar).

 

Protagonista del film è l'attore tunisino Ahmed Amin Ben Sâad, con la collaborazione delle attrici algerine Baya Rachedi e Imène Noël. Nel volgere di 110 minuti, il lungometraggio torna all'infanzia e alla giovinezza del filosofo e teologo cristiano Agostino, che nacque il 13 novembre 354 e morì il 28 agosto 430. È uno dei quattro Padri della Chiesa occidentale e uno dei trentasei dottori della Chiesa. Aveva origini berbere, latine e puniche. La personalità di questo straordinario uomo viene onorata attraverso una doppia trama ben congegnata a livello narrativo e notevole in termini di riprese. In effetti, il film Agostino, figlio delle sue lacrime, è costruito su due temporalità molto distanti l'una dall'altra. Il primo frame inizia nel 2016, dove un giovane algerino, Hedi, che vive a Parigi,, interpretato da Imad Benchen, viene contattato per realizzare un documentario. Da sette anni Hedi non è tornato in patria, è ora costretto ad andare in Algeria per girare un documentario su Agostino per il canale televisivo francese per cui lavora. Se all'inizio è riluttante ad affrontare il suo nuovo lavoro, cambia rapidamente idea imbarcandosi sul primo aereo per Algeri con i suoi due colleghi di produzione.

Originario di Annaba, Hedi non sapeva molto del teologo ad eccezione della cattedrale che porta il nome del filosofo. Il suo primo incontro con un frate agostiniano di questa basilica è travolgente. Gli dice che il modo migliore per capire sant'Agostino è leggere la storia scritta da questo teologo. In questo caso, passando attraverso la prima autobiografia dell'umanità cioè Le Confessioni. Hedi si lancia nella documentazione con grande interesse. La telecamera muta a un secondo piano nel IV secolo: quello dell'infanzia e della giovinezza di Agostino. Hedi condivide nel suo progetto documentario le orme del filosofo Numidia dalla nascita ad Annaba al suo viaggio e alla sua lotta spirituale a Cartagine, Roma e Milano, nonché l'importante ruolo svolto dalla madre, Monica e dalla sua concubina, Tanit, prima di diventare il famoso Santo. Adattato a film da Sameh Sami su un racconto di Imad Dabbour e diretto da Sami Seif, "Agostino, figlio delle sue lacrime" si sviluppa nel parallelismo tra storia moderna e storia "antica".

Per raccontare questa doppia trama con fluidità, il compositore algerino, Salim Dada, ha scelto un'orchestrazione tra le più elaborate. Va anche detto che i costumi d'epoca, firmati da Nama El Jazi, e lo scenario del tunisino, Taoufik El Bahi, hanno impresso un particolare segno a questo film che si presenta come un autentico capolavoro.