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sant'Agostino

 La più antica immagine di Agostino

Roma: la più antica immagine di Agostino

 

 

 

AGOSTINO D'IPPONA

 

 

 

Questo nome evoca quanto di più grande ha espresso il genio di un uomo, osservatore acuto delle cose di Dio e dell'uomo. Agostino non è soltanto una delle voci più originali e brillanti della storia, è la figura che condensa in sè la sintesi della cultura e delle esperienze umane. La sua intelligenza spazia in ogni campo dello scibile umano; il suo pensiero domina lo scorrere dei secoli, perché ha il dono di anticipare i tempi. L'ottica di Agostino non è mai esclusivamente personale. Egli parla in diretta all'uomo in quanto uomo, perché ha saputo trasformare il dramma individuale in un dono di grazia e in una missione. La sua traversata nel grande profondo dell'uomo e della vita umana assurge a simbolo esemplare della vicenda irripetibile di ogni uomo. Agostino ha aperto la strada. Ora è accanto a noi mentre percorriamo la nostra vicenda esistenziale con la stessa ansia di verità e di certezza.

 

S. Agostino fu il più grande filosofo della patristica. Egli nacque a Tagaste, in Africa, nel 354, da Patrizio pagano, che si convertì al Cristianesimo su letto di morte, e da Monica cristiana, poi santificata dalla chiesa. Studiò retorica a Madaura e a Cartagine, e insegnò la medesima disciplina a Roma e Milano. Temperamento profondamente passionale, condusse una giovinezza piuttosto dissipata; ma poi, dopo laboriose peripezie di pensiero e di cuore, che si possono distinguere in quattro tappe (lettura dell'Ortensio di Cicerone, contenente un'appassionata apostrofe alla filosofia, il Manicheismo , lo Scetticismo accademico e il Neoplatonismo), fu commosso dalle prediche di S. Ambrogio a Milano, e, ritiratosi a Cassago in Brianza, si convertì al Cristianesimo (386).

Ritornato a Tagaste, fu creato prete, e quindi vescovo di Ipponia; come tale badò a difendere l'unità della dottrina e della Chiesa cristiana contro le eresie dei pelagiani e dei donatisti, tanto che nel primo trentennio del secolo V tutto il mondo cristiano d'Occidente sembra far capo a lui come centro di irradiazione delle idee ortodosse. Morì nel 430, mentre Genserico, a capo di un esercito di Vandali, dopo aver invaso la Numidia, poneva l'assedio a Ipponia.