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Johann Adolf HAsse: La vita

Immagine del compositore

Johann Adolf Hasse

 

 

VITA E OPERE DI JOHANN ADOLF HASSE (1699 - 1783)

 

 

 

Johann Adolf Hasse nacque in una famiglia di musicisti il 25 marzo 1699 a Bergendorf, nei pressi di Amburgo nella regione della Germania conosciuta come Bassa Sassonia.. Suo padre, umile organista al Marienkirche in Lübeck, aveva guadagnato una certa fama come compositore e maestro di scuola in quel paese. Fu lui a impartirgli i primi rudimenti nella musica e nelle lettere. Suo padre era coordinatore di una carità locale destinata ai poveri di Bergedorf e fu proprio questa stessa carità che doveva per permettere a Johann a quindici anni di andare ad Amburgo a studiare la voce fra 1714 e 1717. Nel 1717 venne scritturato come tenore nell'importate teatro della città natale diretto ancora da Reinhard Keiser, che già aveva seguito Handel nei suoi primi anni di apprendistato ad Amburgo. Stando alle parole dello stesso Hasse, riportate da Burney, compose la sua prima opera per quel teatro, Antigone, all'età di diciotto anni. In 1718 su raccomandazione di Johann Ulrich König, segretario riservato e poeta alla corte di Sassonia a Dresda, venne impiegato come tenore all'Opera di Amburgo. Purtroppo Hasse non venne mai a contatto con il direttore dell'opera, Richard Keiser. Fu sempre König che propose Hasse come tenore al duca per l'Opera di Wolfenbuttel di Brunswick dove cantò opere di Schürmann, Conti e Caldara.

Nel 1721 diede alle scene Antioco, in cui interpretò il ruolo principalmente Schürmann ha cantato il ruolo di Seleuco. Come altri compositori tedeschi decise di viaggiare in Italia. Dopo avere visitato Venezia, Bologna, Firenze e Roma, Hasse si fermò a Napoli, dove fu allievo di Nicolò Porpora e poi di Alessandro Scarlatti: i due compositori esercitarono un notevole influsso sulle opere che Hasse fece rappresentare con successo in quel periodo. Successivamente, a Venezia divenne maestro di cappella al Conservatorio degli Incurabili e continuò la sua brillante carriera teatrale. Nel 1725 Hasse ricevette una commissione da un banchiere per un serenata per due voci. Quest'opera intitolata Antonio e Cleopatra fu eseguita da due dei cantanti più famosi del tempo: Carlo Broschi, meglio conosciuto come Farinelli e Vittoria Tesi. Antonio la e Cleopatra è l'opera che conclude il suo apprendistato, e la sua disponibilità a lavorare presso la corte di Napoli segna l'inizio di una carriera internazionale che doveva durare per 57 anni. Sesostrato fu la prima di sette opere che compose per l'Opera reale nell'arco di sei anni.

Sesostrato fu messo in scena al Teatro San Bartolomeo in occasione del nono compleanno della principessa Maria Teresa il 13 maggio 1726. Hasse viene indicato come maestro di cappella del duca di Brunswick ma con la sua opera Tigrane del 1729 viene descritto come maestro sopranumerario della Real Cappella di Napoli. La fama di Hasse stava superando i confini napoletani e nel 1730 ricevette l'invito a presentare la sua prima opera a Venezia, il che accadde in circostanze che avrebbero cambiato per sempre la sua vita. Mentre i lavori dell'epoca napoletana erano stilisticamente italiani, a Venezia produce una grande quantità di opere ben accette dal pubblico. Invitato a scrivere un'opera carnevalesca amalgama gli stili di Scarlatti, Porpora e di Vinci, che a quel tempo era il compositore più famoso dell'opera seria. Porpora, Leo e Vinci avevano tutti lavorato nei conservatori di Napoli. L'opera in questione, Artaserse fu rappresentata nel teatro di San Giovanni Grisostomo e si basava su un testo di Metastasio che era stato modificato da Giovanni Boldoni.

Questa opera include due fra le arie più famose del diciottesimo secolo: Suola del di Pallida e pastorello qual di Parto. Nel 1730 sposò la già famosa Faustina Bordoni, celebrata come una delle maggiori cantanti dell'epoca per il nitore della voce e la chiarezza della dizione, che ne divenne l'interprete esclusiva. La loro lunga unione fu felice e allietata da tre bambini, Maria (Peppina), Cristina e Francesco Maria. Hasse incominciò a viaggiare attraverso tutta l'Europa per onorare gli inviti a corte e per rappresentare i lavori commissionati, componendo in media due opere all'anno, e un gran numero di oratori, cantate profane, musiche strumentali e sacre. Nel 1731 fu rappresentata Cleofide a Dresda. Tornato in Italia, Hasse fu acclamato a Torino, Roma, Venezia e Bologna. Nel 1733 si stabilì a Dresda, dove rimase oltre trent'anni, ma con frequenti viaggi all'estero.

Quel periodo fecondo finì bruscamente con la morte, il 15 ottobre 1763, del Principe Augusto II di Sassonia, in memoria del quale Hasse compose un grande Requiem in do maggiore. In seguito alle disgrazie che avevano devastato la Sassonia durante la guerra dei Sette anni, la corte di Dresda fu costretta ad imporre una politica di risparmio, chiudendo i teatri e le sale da concerto. Hasse, con l'aiuto di un vitalizio concesso dal Re, si trasferì a Vienna, dove ebbe modo di collaborare direttamente col poeta ufficiale di corte Metastasio, che già in precedenza gli aveva fornito il testo per numerosi melodrammi.

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Johann Adolf Hasse

Nel 1771 Hasse fece rappresentare a Milano la sua ultima opera, Il Ruggerio ovvero l'eroica gratitudine, creando una significativa concorrenza alla pastorale "Ascanio in Alba" del giovane Mozart. Dopo quell'ultimo sforzo creativo, si ritirò nel 1773 a Venezia, dove scrisse ancora composizioni per la chiesa. Di questo periodo sono degni di nota un Te Deum che fu eseguito in presenza di Papa Pio VI e una Messa Solenne. Johann Adolf si spense il 16 dicembre 1783 , due anni dopo la moglie Faustina. Le loro spoglie riposano nella Chiesa dei SS. Ermagora e Fortunato di Venezia . Hasse fu nella metà del settecento il compositore che godette del maggior successo come operista. Il suo successo è stato basato sulla sua abilità di scrivere per la voce: il canto era per lui la condizione indispensabile per una musica dignitosa e per esprimere una gradevole melodia lirica.

Anche di recente è stato riconosciuto come fondatore dello stile classico, in reazione contro le complessità musicali del diciassettesimo secolo. Curiosamente in Italia fu soprannominato Il Sassone, come Haendel, e come Haendel fu "un tedesco con le passioni musicali di un italiano", capace di assimilare e rielaborare con gusto tedesco la tradizione musicale del settecento italiano. Per parecchi decenni fu infatti uno dei compositori tra i più prolifici ed ammirati dell'opera seria italiana e le se sue opere migliori, molte scritte tra il 1720 e il 1760 su libretti del Metastasio, furono rappresentate in tutti i principali teatri europei, e anche a Londra, su iniziativa dell'Opera della Nobiltà. Notevoli furono anche gli oratori composti per la corte di Dresda e i suoi lavori sacri del periodo veneziano.

Hasse sapeva comporre con grande rapidità in uno stile razionale che valorizzava la "naturalezza" del canto, ossia la capacità di ritrarre le emozioni umane secondo uno stile "sentimentale", detto Empfindsamkeit, che sarebbe fiorito a Dresda e a Vienna nella seconda metà del settecento. Hasse godette del rispetto di tutti i suoi contemporanei. Quando il giovane Haydn gli sottomise il manoscritto del suo Stabat Mater del 1767, si dichiarò soddisfatto dei complimenti che ne ricevette. Mozart si disse lietissimo per la musica di Hasse ascoltata a Vienna nel 1771. L'ammirazione tra Mozart e Hasse fu certamente reciproca. Sentendo la musica del giovane compositore a Milano, per le nozze dell'arciduca Ferdinando, Hasse fece un giusto commento: "Questo ragazzo ci farà dimenticare tutti". In seguito alle riforme gluckiane dell'opera e allo sviluppo del classicismo, la musica di Hasse cadde velocemente nell'oblio dopo la sua morte. Il bombardamento degli eserciti di Federico II a Dresda nel 1760 ha distrutto non soltanto il sobborgo di Pirna, la biblioteca Saxon ed il Kreuzkirche ma anche la casa del Hasse con tutti i manoscritti che vi erano conservati assieme alla loro pubblicazione promossa dall'elettore Breitkopf di Leipzig che aveva editato la prima "edizione completa" di tutte le opere del compositore.

Fortunatamente, malgrado il bombardamento di Dresda dell'esercito prussiano e il bombardamento alleato nella seconda guerra mondiale ancora rimane la maggior parte dei lavori di Hasse: 63 opere, una dozzina di oratori, circa 20 messe e requiems, 90 cantate e centinaia di altri testi.

 

 

Le opere di Adolf Hasse

Antigone Amburgo (1717/1724?)

Antioco libretto di Apostolo Zeno e Pietro Pariati (18 novembre 1721, Braunschweig)

Tigrane (4 novembre 1729, Teatro San Bartolomeo, Napoli)

Artaserse libretto di Pietro Metastasio (febbraio 1730 ,Teatro San Giovanni Crisostomo, Venezia)

Cleofide libretto di Michelangelo Boccardi, da Metastasio (13 novembre 1731, Dresda)

Il Demetrio (gennaio 1732, Teatro San Giovanni Crisostomo, Venezia)

Cajo Fabrizio (1732, Roma)

Siroe, Rè di Persia (2 maggio 1733, Bologna)

Tito Vespasiano ovvero La clemenza di Tito (24 settembre 1735, Pesaro)

Lucio Papirio (18 gennaio 1742, Dresda)

Didone abbandonata (7 ottobre 1742, Schloss Hubertusburg, Sachsen)

Antigono libretto di Metastasio (10 ottobre 1743, Hubertusburg, Sachsen)

Semiramide riconosciuta (26 dicembre 1744, Teatro San Giovanni Crisostomo Venezia)

Arminio libretto di Giovanni Claudio Pasquini (7 ottobre 1745, Dresda)

Leucippo (7 ottobre 1747, Schloss Hubertusburg, Sachsen)

Demofoonte (9 febbraio 1748, Dresda)

Attilio Regolo libretto di Metastasio (12 gennaio 1750, Dresda)

Il Ciro riconosciuto (20 gennaio 1751, Dresda)

Solimano (5 febbraio 1753, Dresda)

Ezio (20 gennaio 1755, Dresda)

Olimpiade (16 febbraio 1756, Dresda)

Alcide al Bivio libretto di Metastasio (8 ottobre 1760, Hofburg, Vienna)

Zenobia libretto di Metastasio (1761)

Il trionfo di Clelia (27 aprile 1762, Burgtheater, Vienna)

Partenope (9 settembre 1767, Burgtheater, Vienna)

Piramo e Tisbe (novembre 1768, Burgtheater, Vienna )

La Conversione di Sant'Agostino libretto di Maria Antonia Walpurgis