Percorso : HOME > Cammino di sant'Agostino > Genova > Genova

Il Cammino di sant'agostino: Genova

La chiesa di Nostra Signora della Consolazione

La chiesa di Nostra Signora della Consolazione

Timbro della chiesa di N. S. della Consolazione

Timbro della chiesa di N. S. della Consolazione

 

 

IL CAMMINO DI SANT'AGOSTINO

Genova

 

Chiesa di Nostra Signore della Consolazione e di san Vincenzo

 

 

 

 

L'attuale chiesa della Consolazione è una riedificazione di un'altra più antica chiesa, che sorgeva, tra l'altro, in una diversa collocazione allo Zerbino. Questa chiesa, titolata a san Vincenzo, è indicata una prima volta in un documento del 1059. Nota anche e soprattutto come chiesa di Nostra Signora della Consolazione, la struttura è legata al nome del Beato Battista Poggi e si ergeva nella zona detta dello Zerbino, così detta da "Zerbo", che in dialetto significa muschio. Era pertanto all'esterno dei quartieri storici della città, sia del vicino sestiere esterno di San Vincenzo che di quello successivo inscritto nelle Vecchie Mura interne di Portoria.

I lavori per la sua costruzione iniziarono nell'estate del 1475. La storia di quella prima chiesa si concluse nel 1681 quando il grandioso complesso, chiesa e convento, furono atterrati. La necessità di migliorare le difese cittadine, anche in conseguenza del recente bombardamento del Re Sole del 1684, obbligò a ripulire l'area sotto le mura dello Zerbino. Pertanto si dovette demolire la vecchia chiesa di Artoria e gli Agostiniani dovettero pertanto lasciare il loro convento. I Padri Agostiniani, lasciata la zona dello Zerbino, ottennero dalla Repubblica di Genova, l'area sulla quale costruirono il nuovo convento e la nuova chiesa di Nostra Signora della Consolazione.

L'edificazione ebbe luogo dal 1684 al 1706, ma con l'apertura al culto religioso già dal 1693 sotto il patrocinio delle famiglie genovesi Durazzo, Della Torre, Canevari e Lercari-Castiglione. La chiesa di Nostra Signora della Consolazione e San Vincenzo martire è ubicata nella centrale via XX Settembre e fa parte del vicariato centrale di Carignano-Foce. I lavori ebbero inizio nel 1681 e la chiesa venne aperta al pubblico nel 1706. Fu dotata della cupola dal 1769 per opera di Simone Cantoni.

Inizialmente gli Agostiniani vennero ospitati in un palazzo nobiliare vicino alla attuale chiesa, palazzo attualmente inglobato nelle sue pertinenze. Accanto a questa prima allocazione iniziarono a costruire la nuova chiesa, che doveva essere incredibilmente grande. Fu iniziato ma non terminato un immenso chiostro settecentesco, che, rimasto incompiuto ancora verso la fine del XIX secolo, venne infine destinato a sede del Mercato Orientale. Di questo fanno parte, dell'iniziale chiostro, i colonnati ai lati posti verso la chiesa e verso la via XX Settembre nonché il portale chiuso sulla piazzetta di accesso al mercato in via Galata. L'insediamento a Genova della Congregazione agostiniana della Consolazione conobbe la massima sua fioritura all'epoca in cui vissero Angelico Aprosio e Domenico Antonio Gandolfo. Con la nuova dominazione napoleonica, e i conseguenti editti del Bonaparte contro gli ordini religiosi, gli agostiniani furono costretti all'abbandono della chiesa nel 1810 che, dal 1813, fu eletta al titolo di parrocchia.

La chiesa Agostiniana acquisì anche la vicina parrocchia di San Vincenzo, chiesa che aveva dato il nome all'omonimo sestiere e che, per le esigue dimensioni non poteva più svolgere il ruolo parrocchiale. Gli agostiniani fecero ritorno nel loro luogo di culto dal 1816. Nel 1830 venne tramutata in Caserma del Genio militare. Essendo parroco Padre Giuseppe Capecci poi vescovo di Alessandria, l'edificio fu ufficialmente consacrato nel 1875 dall'arcivescovo di Pisa monsignor Paolo Micallef. Dopo il 1875 vennero realizzati nuovi cicli di affreschi all'interno della chiesa. In data 13 dicembre 1890 con decreto di Mons. Salvatore Magnasco venne elevata al titolo di Prevostura Il card. Giuseppe Siri il 12 febbraio 1961 benediceva il nuovo artistico portone bronzeo della chiesa.

L'interno è suddiviso in tre navate ed è molto ricco di opere d'arte tra le quali spiccano dipinti di autori genovesi come Domenico Fiasella, Domenico Piola, Antonio Semino, Luca Cambiaso, ed un grande Crocifisso trecentesco opera del Maestro di Santa Maria di Castello. Tra le più importanti opere artistiche conservate nella chiesa si può ricordare il monumento detto grande macchina d'altare, con Madonna e i Santi Agostino e Monica, gruppo marmoreo di Bernardino Schiaffino. Poi il magnifico Crocifisso ligneo che perpendicolarmente sovrasta l'altare maggiore, anch'esso opera dello Schiaffino (del 1718).

 

Presso l'insediamento agostiniano si sviluppò la Congregazione di Genova con il titolo approvato dal Generale Fra Giacomo di: "Congregatio Sanctae Mariae de Consolatione, Ordinis Fratrum Eremitarum Sancti Augustini, de Observantia, de Pedemontis". Il decreto del Capitolo di Perugia diceva esattamente così: "Item, attenta, prompta, humili, ac devota voluntate venerabilis patris Fr. Ioannis Baptistae de Podio Genuensis, qua se, fratres, Congregationem, at conventus novem, per eum erectos, et Domino famulantes sub regulari Observantia auctoritae Smi D. N ., et Rmi bonae memoriae Magistri Iacobi de Aquila olim Generalis, obtulit, praesentavit, dedicavitque, ac in perpetuum pollicitus est obbedientam et obsequium. Idcirco ipsum Fr. Ioannem Baptistam, Congregationis S. Mariae de Consolatione Vicarium, fratres eius, et conventus in gremio nostrae Religionis suscipimus et amplectimur; ac praefatae Congregationi omnes et singulas gratias, privilegia, et exemptiones concedimus, quibus ceterae nostrae Religionis Congregationes de Observantia potiri et gaudere solent".

La Congregazione di Genova raggiunse il suo massimo sviluppo nel Cinquecento per merito del suo più grande figlio, il Padre Fabiano Chiavari (m. 1559), Vicario della Congregazione, Procuratore dell'Ordine, Abate di S. Matteo, che mantenne salda la disciplina e la sottomissione al Priore Generale. I Padri Generali Seripando di Napoli (1539-1551) e Cristoforo di Padova (1551-1569) le rilasciarono attestati pubblici di massimo gradimento. La Congregazione di Genova, emanazione della Provincia agostiniana di Lombardia, che si sviluppò per opera del Beato genovese Fra Gian Battista Poggi, possedeva nel Seicento e nel Settecento ben 33 conventi, di cui 19 in Liguria, 6 in Piemonte, 5 in Emilia, 3 nel Lazio.

L'elenco comprende:

1. Genova, N. S. della Consolazione (anno di fondazione, 1475)

2. Genova, S. Agata (1531)

3. Genova-Promontorio, SS. Crocifisso (1608)

4. Genova-Sampierdarena, S. Antonio (1641)

5. Pieve di Teco (Imperia), N. S. della Consolazione (1471)

6. Savona. N.S. della Consolazione (1486)

7. Pegli (Genova), N.S. delle Grazie (1592)

8. Celle Ligure (Savona), N. S. della Consolazione (1609)

9. Loano (Savona), N. S. della Misericordia (1580)

10. Cervo (Imperia), N. S. delle Grazie (1600)

11. Oneglia, S. Maria degli Angeli (1472)

12. Pontedassio (Imperia), S. Caterina (1596)

13. S. Margherita (Genova), SS. Nunziata (1595)

14. Rapallo (Genova), S. Agostino (1474)

15. Chiavari (Genova), S. Nicola (1520)

16. Levanto (La Spezia), S. Antonio di Armisco (1495)

17. Ventimiglia, N. S. di Consolazione (1487)

18. Nizza Marittima, S. Agostino (1489)

19. Montebruno (Genova), N. S. Assunta (1486)

20. Ceva (Cuneo), N. S. delle Grazie (1473)

21. Mondovì (Cuneo), SS. Annunziata (1474)

22. Cuneo, S. M. dell'Olmo (1594)

23. Fossano (Cuneo), S. M. di Cussanio (1627)

24. Alba (Cuneo), S. Giovanni Battista (1556)

25. Tenda (Francia), S. Dalmazzo (1490)

26. Parma, S. Luca (1498)

27. Borgo Taro (Parma), S. Rocco (1503)

28. Fidenza (Parma), S. Pietro (1552)

29. Chiavenna Sottana (Piacenza), SS. Nunziata (1513)

30. Piacenza, S. Margherita (1627)

31. Viterbo, SS. Trinità (1521)

32. Genzano (Roma), SS. Nunziata (1622)

33. Roma, S. Giorgio (1612).

Appartennero alla Congregazione di Genova, per periodi più o meno brevi:

1. Busalla (Genova), N. S. della Guardia (1492)

2. Borzonasca (Genova), S. Bartolomeo

3. Millesimo (Savona), S. Nicola

4. Bobbio (Piacenza), S. Nicola

5. Ormea (Cuneo, 1597)

6. Sala (Parma).

Forte di quella tradizione, con i suoi numerosi conventi sparsi anche fuori dalla Liguria, fino a Viterbo e a Roma, arrivò abbastanza in buon ordine sino alla fine del Settecento. La fine della Repubblica di Genova anche segnò la fine della Congregazione di Genova.