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Melchiorre de Sapis

Cascinali nella piazzetta di Tremoncino (1972)

Cascinali nella piazzetta di Tremoncino (1972)

 

 

Melchiorre de Sapis

 

 

 

Indubitabilmente il legato Zappa, che prevedeva la distribuzione di pane ai poveri, fu fondato sulle disposizioni testamentarie di un certo Melchiorre che ripropose questa consuetudine, cara alla sua famiglia, nel suo testamento redatto nel 1562.

Ancora nel dicembre 1623 il parroco Cristoforo Galbiati poteva scrivere nella "Nota delli officij" (Arch. Parr. Libro dei battesimi, matrimoni e morti, 1622-1661):

"Jo P.Xforo Galbiato parroco di Cassago confesso hauer l’anno presente del 1623 detto quatordeci messe per il legato lasciato dal quondam Marchior Zappa del loco di treoncino qual hà lasciato di far dir sette messe l’anno et di dar per elimosina stara n. 4 di pane di formento l’anno in perpetuo et le sudete messe le ho dette per hauer riceputo li danari dalla Villa di renate et insieme da essa riceputo li denari di un moggia di formento quali si sono distribuiti per tutto il Comune conforme alla mente del testatore ..."

Pochi anni dopo, finita la terribile pestilenza manzoniana del 1630, il legato incominciò ad essere onorato dai nobili Pirovano, che avevano acquistato terreni e case a Tremoncino, fra cui lo stesso colle dove sorgeva la chiesa, proprio dai De Sapis con la clausola di mantenere nel tempo il legato degli avi.

Il nuovo parroco, il milanese don Filippo Balsamo, scrive nel 1632 di questo legato e ricorda espressamente che si fondava su alcuni beni chiamati di san Salvatore: "Ego infrascriptus Parochus fidem facio sicuti ordine illustrissimi equitis Piromani satisfactum est legatum relicto a quondam Melchiore habitante Treonzini videlicet distributione stariorum quatuor panis triticei pauperibus communitatis Cassagi et missarum septem celebrandarum per parochum ipsius loci Cassagi et haec legati adimpletio cecidit supra annis quinque videlicet 1628:29:30:31:32 pariterque distribuita sunt panis triticei staria viginti et celebratur sunt triginta quinque missae per me ut infra et istud legatum est supra quaedam bona appellata Sancti Salvatoris posita in loco Treonzini et sunt perpetua videlicet quatuor staria panis triticei distribuendo pauperibus communitatis Cassagi et missae septem celebrandae a Parochi singulo anno. In quorum fide ita eidem ego P. Philippus Balsamus Parochis Cassagi."

Nel 1632 queste proprietà a Tremoncino come quelle di Cassago appartenevano a Gio:Battista questore di Milano, che le aveva ereditate dal fratello Bartolomeo, uno dei numerosi fratelli dei nobili Pirovano. Bartolomeo era stato cavaliere gerosolimitano e morì in giovane età, nel 1630, forse a causa della peste. Un altro fratello di rilievo era un certo mons. Filippo il Vecchio che per 34 anni fu Auditore e poi Decano della Sacra Rota a Roma.

Filippo Balsamo annoterà ancora negli anni successivi il soddisfacimento del legato Zappa: nel novembre 1638 specificherà che si fondava "supra quondam petiam terrae partim campi et partim vineae appellatae il santo Salvatore, perticorum quadraginta, quae petia erat temporibus lapsis iure ad ecclesiam venduta …" cioè il legato si fondava su un terreno di 40 pertiche lavorato in parte a campo e in parte a vigna che un tempo era di pertinenza della chiesa di san Salvatore.