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Maria Madre di Dio

 Somadino: affresco con la Vergine Madre di Dio

Somadino: affresco con la Vergine Madre di Dio

 

 

 

SANTA MARIA MADRE DI DIO

 

 

L'esistenza a Cassago di una chiesa dedicata a Maria la santa Genitrice di Dio è confermata da GOFFREDO DA BUSSERO nel suo Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, il cui manoscritto della fine del XIII secolo fu edito a cura di M. Magistretti e Ugo Monneret de Villard a Milano nel 1917.

Alla colonna 257A nel paragrafo relativo alla MEMORIA ECCLESIARUM SANCTE DEI GENITRICIS MARIE viene in effetti riportato alla voce Cassago: ecclesia sancte marie.

Questa chiesa, che è citata anche in altri documenti del XII secolo, aveva redditi propri e probabilmente era una cappella di origine signorile che si trovava all'interno del castro medioevale.

I suoi redditi nel XII secolo furono al centro di un conflitto di interessi fra il monastero di Pontida che aveva acquisito il castro medioevale di Cassago e la plebana di Missaglia. In quel secolo le chiese plebane o di più antica costruzione, come quella di Missaglia, si stavano opponendo al tentativo di ridurre i loro consolidati privilegi e per sostenere le loro ragioni aprivano annose e travagliate vertenze presso l'autorità ecclesiastica. La contesa nel caso di Cassago consisteva nella attribuzione delle decime dei fedeli. In questo paese le decime dei fedeli della chiesa di S. Maria nonchè i redditi delle sue pertinenze venivano riscosse dal monastero di Pontida a svantaggio della chiesa plebana di Missaglia, che invece li pretendeva per sè. Durante il priorato pontidese di Alberto, forse anch'egli un da Vimercate e forse zio di Pinamonte console di Milano, l'oggetto del conflitto fu esaminato nel 1151 da Guido nella sua veste di vescovo di Ostia, che pronunciò una prima sentenza ove diede ragione ai monaci di Pontida e torto ai Canonici di Missaglia.

La sentenza fu pronunciata proprio nel 1151 poichè Guido da Somma solo in quell'anno e per pochi mesi fu vescovo durante il pontificato di Eugenio III, mentre prima aveva il titolo di cardinale prete e con tale qualifica era stato legato pontificio in Lombardia per diversi anni. Una nuova e analoga sentenza venne ancora pronunciata nel 1186 in un privilegium di papa Urbano II, che riconfermò i diritti del monastero di Pontida riguardo la cappella o chiesa di S. Maria.

Questo privilegium nel suo complesso sancisce l'importanza economica e politica raggiunta dal monastero di Pontida, mentre il contenuto della sentenza se da un lato documenta il livello dei poteri e dei diritti di Pontida sulla chiesa di S. Maria, dall'altro manifesta la novità del ruolo assunto da questo monastero nella gestione economica e spirituale di Cassago.

Di questa chiesa di S. Maria si perdono le tracce nel XIII secolo.

E' altrettanto oscura la sua origine, per quanto il suo titolo riporti all'età bizantina. Un prezioso esempio di chiesa legata al culto di Maria Madre di Dio si trova poco lontano da Cassago lungo le tracce dei vecchi percorsi stradali, sui quali si innestano alcune importanti architetture. I collegamenti di Varenna e Dervio con la pianura attraverso il colle di Biondino e il passaggio di Premana, verso la zona mineraria, spiegano la presenza della piccola chiesa di Somadino a Casargo, che conserva preziosi affreschi del Duecento che documentano la penetrazione dell'iconografia bizantina della Madre di Dio, Glykophilousa, la dolce amante.