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patroni e santi di cassago

I tre santi Patroni della chiesa parrocchiale di Cassago in un dipinto di Fiorentino Vilasco

Monica, Giacomo ed Agostino (dipinto di Vilasco)

 

 

La Comunità cristiana di Cassago nel corso dei secoli ha invocato molti santi: alcuni perchè legati alla dedicazione delle Chiese, altri per pura devozione.

 

Le prime chiese furono dedicate a S. Maria Madre di Dio, di probabile origine bizantina, a san Salvatore (di origine longobarda), a santa Brigida di Kildare (influenza delle migrazioni di monaci irlandesi nel VII e IX secolo) e a san Gregorio (probabile influenza longobarda).

 

A questo santorale del basso medioevo, si aggiunsero dopo il Mille la devozione a san Rocco, protettore dalla peste, cui fu dedicato un oratorio nel cimitero presso la chiesa di S. Brigida, a san Giacomo Apostolo il maggiore per l'influente presenza del monastero di Pontida in Cassago grazie ai suoi vasti possedimenti e a san Marco (forse da ascrivere ancora a Pontida e ai suoi legami veneti).

 

Speciali devozioni erano riservate, ancora nel Cinquecento, anche ai santi Caterina, Cristoforo, Antonio abate, Giorgio e Bernardo.

 

Nel 1600 esplode la devozione a sant'Agostino a cui la Comunità attribuisce lo scampato pericolo della peste del 1630 e per questo motivo (e anche perchè si tramandava che avesse soggiornato a Cassago) viene invocato Patrono del paese dedicandogli la festa principale del paese.

Con Agostino prende vigore anche la devozione alla madre Monica.

 

In un'epoca ancora imprecisata (prima dell'Ottocento) a Tremoncino, presso la chiesa di san Salvatore, ha preso vigore la devozione a san Giobbe, che in Brianza e in tutta l'area mediterranea e mediorientale è considerato protettore dei preziosi bachi da seta da cui si ricava la seta.

 

Più recentemente nel XX secolo sono state introdotte due devozioni: quella a sant'Antonio da Padova ai Campisciutti dove esiste una chiesa dedicata a san Giuseppe retta dai padri Guanelliani e quella a san Giovanni Bosco proclamato patrono dell'Oratorio dal parroco don Giovanni Motta nel 1950, forse dimentico che era già stato dedicato nel 1930 a sant'Agostino. Il parroco don Enrico Colnaghi introdusse a sua volta nei primi decenni del Novecento la devozione alla Madonna del Rosario sostituendo quella molto più antica a Maria Madre di Dio.