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CICLo AGOSTINIANo della VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

Agostino cerca il necessario e rifiuta i piaceri, immagine tratta dalla Vita sancti Augustini

Agostino cerca il necessario e rifiuta i piaceri

 

 

VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

1450-1490

Ms. 1483, Boston, Public Library

 

Agostino cerca il necessario e rifiuta i piaceri

 

 

 

Agostino si gira con un gesto di rifiuto da una coppia che gli si sta avvicinando. Una tavola imbandita con diversi oggetti e cibi, poco discosta da un albero, rappresenta i piaceri profani. La scena ha un valore simbolico e comunque richiama un aspetto sottolineato anche nella Regola e cioè che bisogna assicurarsi il necessario, ma mai ricercare il superfluo e il piacere solo per il piacere. Nel manoscritto di Boston Agostino ha un viso emaciato, quasi fosse un asceta, mentre la coppia è rappresentata da due innamorati. Agostino tiene in mano un cartiglio dove si legge: "Super omnia animalia homo summus ut sit oportet."

Un largo panorama che si perde all'orizzonte mostra sullo sfondo le cime di montagne.

IBI SANCTUS AUGUSTINUS TANTE PERFECCIONIS EXTITIT, QUOD NICHIL PENITUS ET OMNINO PRETER SOLA NECESSARIA QUAESIVIT. UNDE DIVICIAS CONTEMPSIT HONORESRES PUIT, VOLUPTATES ABHORRUIT, DOLORES CORPORIS NON CURAVIT ET - QUOD AMPLIUS EST - NEC ISTAM VITAM PRESENTEM IN SE, SED PROPTER IPSAM SAPIENTIAM ACQUIRENDAM APPETIT. HOC EX DICTIS PROPRIIS ET ALIORUM DOCTORUM. CAPITULUM CIII.

 

30. Conservate i vostri abiti in un luogo unico, sotto uno o due custodi o quanti basteranno a ravviarli per preservarli dalle tarme; e, come siete nutriti da una sola dispensa, così vestitevi da un solo guardaroba. Se possibile, non curatevi di quali indumenti vi vengano dati secondo le esigenze della stagione, se cioè riprendete quello smesso in passato o uno diverso già indossato da un altro; purché non si neghi a nessuno l'occorrente. Se invece da ciò sorgono tra voi discussioni e mormorazioni, se cioè qualcuno si lamenta di aver ricevuto una veste peggiore della precedente e della sconvenienza per lui di vestire come si vestiva un altro suo confratello, ricavatene voi stessi una prova di quanto vi manchi del santo abito interiore del cuore, dato che litigate per gli abiti del corpo. Comunque, qualora questa vostra debolezza venga tollerata e vi si consenta di riprendere quello che avevate deposto, lasciate nel guardaroba comune e sotto comuni custodi quello che deponete.

 

31. Allo stesso modo nessuno mai lavori per se stesso ma tutti i vostri lavori tendano al bene comune e con maggior impegno e più fervida alacrità che se ciascuno li facesse per sé. Infatti, la carità di cui è scritto che non cerca il proprio tornaconto, va intesa nel senso che antepone le cose comuni alle proprie, non le proprie alle comuni. Per cui vi accorgerete di aver tanto più progredito nella perfezione quanto più avrete curato il bene comune anteponendolo al vostro. E così su tutte le cose di cui si serve la passeggerà necessità, si eleverà l'unica che permane: la carità.

 

32. Ne consegue pure che, se qualcuno porterà ai propri figli o ad altri congiunti stabiliti in monastero un oggetto, come un capo di vestiario o qualunque altra cosa, non venga ricevuto di nascosto, anche se ritenuto necessario; sia invece messo a disposizione del superiore perché, posto fra le cose comuni, venga distribuito a chi ne avrà bisogno. Perciò se qualcuno avrà tenuto nascosto l’oggetto donatogli, sia giudicato colpevole di furto.

AGOSTINO Regula ad Servos Dei