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CICLo AGOSTINIANo della VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

La consacrazione episcopale di Agostino, immagine tratta dalla Vita sancti Augustini

La consacrazione episcopale di Agostino

 

 

VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

1450-1490

Ms. 1483, Boston, Public Library

 

La consacrazione episcopale di Agostino

 

 

 

Agostino ha indossato l'abito vescovile sulla tonaca monacale. Valerio e un altro vescovo (probabilmente Megalio, anche se non specificato) entrambi muniti del bastone pastorale gli impongono la mitra sul capo, da dove sprigionano raggi di santità. Agostino tiene nella mano sinistra il libro dei vangeli che sta per essergli dato secondo il rito religioso. Due monaci assistono alla scena con compunzione.

Ibi sanctus Augustinus, postquam priuate et publice ubicumque opus erat verbum Dei cui omni fiducia predicaret, omnes hereticos destrueret, catholicos instrueret infundente ei Spiritu Sancto ineffabilem graciam mirantibus cunctis disertam a eius facundiam, cui eciam eius nomine fama et in transmarinis partibus iam nota esset, timuit ille sanctus Valerius episcopus ne suus ille prespiter predilectus Augustinus ab alia ecclesia in episcopum eligeretur. Secrete egit apud primatem episcopum Carthaginensem, ut ipsum Ypponensi ecclesie in episcopum promoueret. Cuius ille piis precibus clementer audiens et anlluens concessit quod petebat. Et venientibus ad ecclesiam Ypponensem episcopis que tunc aderant et clericis Ypponensibus ac uniuersa plebe Valerius antistes cunctis suam insinuabat voluntatem, omnibus audientibus gratulantibus atque id fieri perficique ingenti desiderio clamantibus in episcopum est electus. Sed cum Augustinus omnino recusaret, conpulsus et coactus succubuit et episcopatus curam suscepit. Hoc Possidonius. Capitulum LXXVIII.

 

Il beato Valerio, vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e dell'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino venisse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo assieme a lui ... Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona e a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse subito messa in atto.

POSSIDIO, Gesta Augustini 8, 1-3

 

Non vi scriviamo però soltanto per rallegrarci che Agostino abbia ricevuto l'episcopato, ma che le Chiese d'Africa abbiano meritato questa prova di sollecitudine da parte di Dio, di sentire cioè le parole del cielo per bocca di Agostino: questi, elevato in modo insolito a un più alto ufficio della religione cristiana, è stato consacrato non per essere il sostituto del vescovo nella cattedra, ma per essergli d'aiuto; in realtà, essendo ancora vivente il vescovo Valerio, Agostino è solo vescovo coadiutore della Chiesa d'Ippona.

PAOLINO e ERASIA, Lettera 32 a Romaniano

 

Io fui ordinato vescovo quando era ancora vivo il vegliardo Valerio, padre e vescovo mio di santa memoria, e occupai la cattedra insieme con lui; ma né io né lui sapevamo che ciò era proibito dal Concilio di Nicea.

AGOSTINO, Lettera 213, 4

 

Valerio incominciò a temere che Agostino fosse eletto vescovo di qualche altra chiesa, perciò rassegnò nelle mani del vescovo di Cartagine le sue dimissioni e propose Agostino per successore. Agostino non volle accettare, ma infine fu costretto a cedere e fu consacrato vescovo. Più tardi egli disse che non avrebbe dovuto ricevere la consacrazione episcopale per mano del suo predecessore perchè la cosa era proibita da un concilio, ma egli conobbe la proibizione solo dopo essere stato consacrato e non volle che si facesse con altri una cosa che a lui era tanto dispiaciuta.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea