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CICLo AGOSTINIANo della VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

Agostino rifiuta ai familiari l'eredità, immagine tratta dalla Vita sancti Augustini

Agostino rifiuta ai familiari l'eredità

 

 

VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

1450-1490

Ms. 1483, Boston, Public Library

 

Agostino rifiuta ai familiari l'eredità

 

 

 

Questa scena prosegue immediatamente dopo la precedente senza alcuna separazione. Agostino si erge in piedi con le mani giunte sul petto e si rivolge a due familiari, consanguinei, che rappresentano una famiglia, padre e figlio. Il padre chiede dei soldi da mettere nella borsa, il figlio porta la mano al cuore per far credere il suo affetto e le sue buone intenzioni.

Ibi sanctus pater Augustinus cum suis consanguineis et amicis aliquando curo minis, aliquando blandimentis balla regibilia ab eo petentibus dicendo: «Pater, da nobis aliquid; caro enim tua sumus. Nunc non debemus habere temporalia ad possidendum, nec ego, qui episcopus sum, habere debeo nisi a tantum ad dispensandum; quia bona ecclesiarum patrimonium pauperum sunto Vnde ego, qui episcopus sum, summe cauere debeo, ne res pauperum, quas Ypponensis Ecclesia conseruare uidetur, diuitibus largiantur. Cariores meos reputo pauperes quam diuites, quia habentes victum et vestitum nos omnes fideles contenti esse debemus. Vnde consanguineis suis, licet ex nobili prosapia fuerit, sic bene fecit, non ut diuicias haberent, sed ut aut non aut minus egerent. Hoc ex quodam sermone ad heremitas de tribus generibus monachorum, que incipit: «Vt uobis per litteras», etc. Capitulum LXKXXVIII.

 

Agostino non mostrò mai attaccamento alle cose terrene. E non lo fece neanche i punto di morte, come è testimoniato da Possidio nella sua biografia.

 

31. 5. Conservando intatte tutte le membra del corpo, sani la vista e l'udito, mentre noi eravamo presenti osservavamo e pregavamo, egli - come fu scritto - si addormentò coi suoi padri, in prospera vecchiaia (1 Re, 2, 10). Per accompagnare la deposizione del suo corpo, fu offerto a Dio il sacrificio in nostra presenza, e poi fu sepolto.

31. 6. Non fece testamento, perché povero di Dio non aveva motivo di farlo. Raccomandava sempre di conservare diligentemente per i posteri la biblioteca della chiesa con tutti i codici. Quel che la chiesa aveva di suppellettili e ornamenti, affidò al prete che alle sue dipendenze curava l'amministrazione della casa annessa alla chiesa.

31. 7. Né durante la vita né al momento di morire trattò i suoi parenti, sia quelli dediti alla vita monastica sia quelli di fuori, nel modo consueto nel mondo. Quando viveva, dava a costoro, se era necessario, quel che usava dare agli altri, non perché avessero ricchezze ma perché non fossero poveri e non lo fossero troppo.

31. 8. Lasciò alla chiesa clero abbondante e monasteri di uomini e donne praticanti la continenza con i loro superiori; inoltre, biblioteche contenenti libri e prediche sia suoi sia di altri santi, dai quali si può conoscere quanta sia stata, per dono di Dio, la sua grandezza nella chiesa e nei quali i fedeli lo trovano sempre vivo.

POSSIDIO, Vita di Agostino 31, 5-8