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CICLo AGOSTINIANo della VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

Agostino prega per i suoi detrattori, immagine tratta dalla Vita sancti Augustini

Agostino prega per i suoi detrattori

 

 

VITA SANCTI AUGUSTINI IMAGINIBUS ADORNATA

1450-1490

Ms. 1483, Boston, Public Library

 

Agostino prega per i suoi detrattori

 

 

 

Tre subditi Augustini con altre persone borbottano e confabulano fra loro a sinistra con male parole, mentre Agostino in ginocchio ai piedi di una collina come davanti ad un altare, invoca con le mani giunte: Obsecro te Domine, sana et revoca. Sono le stesse parole che troviamo scritta mentre Dio appare fra le nuvole ed ascolta la sua preghiera.

Ibi sanctus Augustinus erga subditos delinquentes ac contra ipsum murmurantes siue sibi detrahentes, in quibus reperit spem correccionis et emende, inuenit quod signum a doloris et erubescencie, fuit totus clemens, eos ad graciam recipiendo ex Moysi que mitissimus erat super omnes homines que moriebantur in terra, querens nonnisi salutem animarum; pro talibus spiritualiter infirmis auxilium diuine medicine precibus postulabat cottidieque indefessa uoce clamabat: «Obsecro, Domine, sana et reuoca eos.»

Hoc ex dictis suis et aliorum doctorum in variis locis. Capitulum LXXXXIX.

 

Tre subditi Augustini borbottano e confabulano fra loro a sinistra con male parole, mentre Agostino in ginocchio ai piedi di una collina come davanti ad un altare, invoca con le mani giunte: Obsecro te Domine, sana et revoca.

Sono le stesse parole che troviamo scritta mentre Dio appare fra le nuvole ed ascolta la sua preghiera.

PSEUDO AGOSTINO, Ad fratres in heremo, Sermo VI

 

 

O Dio, creatore dell'universo, concedimi prima di tutto che io ti preghi bene, quindi che mi renda degno di essere esaudito, ed infine di ottenere da te la redenzione.

O Dio, per la cui potenza tutte le cose che da sé non sarebbero, si muovono verso l'essere; o Dio, il quale non permetti che cessi d'essere neanche quella realtà i cui elementi hanno in sé le condizioni di distruggersi a vicenda; o Dio, che hai creato dal nulla questo mondo di cui gli occhi di tutti avvertono l'alta armonia; o Dio, che non fai il male ma lo permetti perché non avvenga il male peggiore; o Dio, che manifesti a pochi, i quali si rivolgono a ciò che veramente è, che il male non è reale.

AGOSTINO, Soliloqui 1, 1, 2-6