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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Quattrocento > Historia Augustini > La scena del tolle legeCICLo AGOSTINIANo della Historia Augustini
La scena del tolle lege nel giardino di Milano
HISTORIA AUGUSTINI
1430-1440
Manoscritto 78A 19a Kupferstichkabinett di Berlino
La scena del tolle lege nel giardino di Milano
Questa scena e' un elemento irrinunciabile di ogni vita di S. Agostino. L'autore anche in questo caso ha voluto darle un valore eccezionale. Inizialmente Agostino sta disteso sotto un fico, poi si alza in piedi e dinanzi al fico riceve direttamente l'ispirazione divina, sotto forma di raggi, che il Cristo gli rivolge in pieno viso. La novità della scena sta nella piccola casa in alto a sinistra, che potrebbe essere la divina domo di cui parla Agostino nelle Confessioni. Dei giovani dalla casa gridando "Tolle lege". Nella terza scena Agostino è di fronte ad Alipio al quale comunica le sue decisioni.
E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.
Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.
AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29