Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Quattrocento > Niccolò di Pietro

CICLo AGOSTINIANo di Niccolò di Pietro

Madonna in trono con il Bambino di Nicolò di Pietro a Zara

Madonna in trono con il Bambino

 

 

NICCOLO' DI PIETRO

(1394-1416)

Pinacoteca Vaticana

 

Episodi della Vita di sant'Agostino

 

 

 

Il critico d'arte Roberto Longhi le attribuisce a Niccolò di Pietro, un artista veneziano ancora vivo nel 1430. Niccolò di Pietro fu seguace di Lorenzo Veneziano e Stefano di sant'Agnese e assai prossimo allo stile di Jacobello del Fiore. Le opere sono firmate e datate dal 1394 al 1416: lo stile, dal brio narrativo e favolistico e l'argomento li accomuna agli affreschi di Nelli e alla iconografia del secolo precedente.

Alla Pinacoteca Vaticana sono conservate quattro pitture su legno, che sono state attribuite da van Marle a un discepolo di L. Salimbeni, un pittore di Sanverino nelle Marche.

Il pittore ha fatto uso dell'oro, i colori sono vivi e intensi con tonalità e tinte delicate. Forse queste tavole facevano parte di un ciclo più ampio: le quattro scene conservate tuttavia individuano quattro episodi essenziali nella vita del santo.

Documentato a Venezia dal 1394 al 1427, Niccolò ha un ruolo di rilievo nel periodo di transizione dal Trecento al Quattrocento. Il suo linguaggio trae spunto dalla lezione di Paolo e Lorenzo Veneziano, e di Jacobello del Fiore, e si arricchisce di nuovi spunti coloristici e di una ricerca volumetrica per lo più espressa nella costruzione del trono del dipinto della "Madonna in trono con angeli musicanti e il committente Vulciano Bergarzone di Zara".

Un chiaro interesse verso Altichiero, Tommaso da Modena e la pittura bolognese in genere, porta Niccolò di Pietro verso una interpretazione più sciolta e più serena dei personaggi dei suoi dipinti.

Niccolò di Pietro mostra nei suoi dipinti una pronunciata tendenza ad adattarsi alla pittura tardogotica, tanto da essere considerato uno fra i principali promotori dell'influenza gotica proveniente dal nord nell'arte veneziana. Va altresì ricordato che Nicolò di Pietro era un contemporaneo del famoso maestro Gentile da Fabriano, probabilmente il migliore artista italiano del gotico internazionale. Tra le altre cose Gentile si trovava a Venezia nel 1408 per eseguire lavori nel Palazzo Ducale e i suoi modi raffinati appresi da Nicolò sicuramente ne influenzarono le successive opere.