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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > CenedaCICLo AGOSTINIANo di Bambini Nicolò a Ceneda
Agostino appare a pellegrini storpi e sciancati
BAMBINI NICOLO'
1687
Ceneda di Vittorio Veneto, chiesa S. Maria Maggiore
Agostino appare a pellegrini storpi e sciancati
Gli affreschi sono stati dipinti dal pittore veneziano Nicolò Bambini (1651-1739) nell'anno 1687 per la chiesa di santa Maria Maggiore a Ceneda di Vittorio Veneto. La chiesa sorge annessa al Collegio di san Giuseppe.
Secondo una antica narrazione, nei pressi di Cava, oggi Cava Manara, presso Pavia, Agostino, uscendo da quella chiesa e incontratosi con un gruppo di pellegrini diretti a Roma, ha suggerito loro di recarsi nella basilica in Ciel d'Oro, dove avrebbero trovato guarigione alle loro infermità.
Verso il 912, alcuni uomini gravemente ammalati andavano a Roma dalla Germania e dalla Gallia, - erano più di quaranta, - per visitare le tombe Apostoli.
Alcuni si trascinavano su grucce, altri, completamente paralitici, si facevano portare, altri erano ciechi e camminavano portando i loro compagni servivano di guida. Passate le montagne giunsero ad un paese chiamato Cava, a tre miglia Pavia, ed allora apparve loro S. Agostino vestito di abiti pontificali, che usciva da una chiesa costruita in onore dei Santi Cosma e Damiano.
Il santo li salutò e domandò loro dove andassero, e quando ebbero risposto che andavano a Roma disse loro:
- Andate a Pavia e domandate dove è la chiesa di S. Pietro; e là otterrete la grazia che chiedete. Gli domandarono essi il suo nome ed egli rispose:
- Io sono S. Agostino, vescovo di Ippona.
Ed immediatamente disparve. Essi, giunti a Pavia, andarono nella chiesa di S. Pietro e quando seppero che là era il corpo di S. Agostino, gridarono: - Sant'Agostino, aiutateci!
I cittadini ed i religiosi accorsero, attratti dalla novità della cosa, ed ecco che per la tensione dei nervi, incomincia a colar del sangue che forma un rivo dalla porta della chiesa al sepolcro del santo, ed i malati che si avvicinarono al sepolcro furono guariti, né rimase in essi traccia d'infermità, di modo che la fama del santo si sparse sempre più ed una folla di ammalati incominciò ad affluire alla chiesa, e chiunque veniva era guarito e lasciava doni in ringraziamento. La quantità di questi voti fu tale che tutta la cappella di S. Agostino ne fu piena ed allora furono messi nel vestibolo, ma presto anche lì furono tanti che rendevano difficoltoso il passaggio, ed i religiosi furono costretti a farli portare altrove.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Niccolò Bambini
Nato a Venezia nel 1651 e ivi morto nel 1736, bambini è stato un pittore del tardo Rinascimento e del primo barocco. A Venezia compie i primi studi come allievo di Giulio Mazzoni. Trasferitosi a Roma, divenne allievo di Carlo Maratti. Ha dipinto per la chiesa di Santo Stefano a Venezia subito dopo il suo ritorno da Roma. Ebbe due figli, anche loro pittori, Giovanni e Stefano.
Note bibliografiche
Croce Elena, alla Voce AGOSTINO AURELIO, Vescovo, Iconografia e Monumenti, pp. 596-600, in AAVV. "BIBLIOTHECA SANCTORUM", vol. I, Roma, 1961;
Lucco Mauro, NICOLO' BAMBINI A CENEDA, pp. 6-18, in "Il Flaminio" Rivista di Studi della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane, n. 1, 1979