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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > CenedaCICLo AGOSTINIANo di Bambini Nicolò a Ceneda
Morte di Agostino
BAMBINI NICOLO'
1687
Ceneda di Vittorio Veneto, chiesa S. Maria Maggiore
Morte di Agostino (?)
Il soggetto dell'episodio descritto in questo affresco è piuttosto dubbio. Il ciclo dedicato ad Agostino farebbe supporre che la scena riguardi la morte del santo. Tuttavia si possono leggere alcuni particolari iconografici che fanno supporre una diversa interpretazione. In una sua comunicazione Suor Roberta Balduit propone che la scena raffiguri la morte di san Gerolamo Emiliani, un santo che ha qualche legame con la spiritualità agostiniana e di cui si conoscono due raffigurazioni con sant'Agostino (Piazzetta Giambattista a Salisburgo, Collezione Kurt Rossacher e Marinetti Antonio a Treviso nella chiesa di sant'Agostino).
Mauri Lucco ne Il Flaminio, Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi - Anno I° - Numero 1 del Dicembre 1973 affronta questo tema in un saggio dal titolo "Nicolò Bambini a Ceneda" (pp. 6-18). Lucco, docente universitario a Padova, dopo una ricerca presso l'Archivio diocesano intitola questo quadro come "Comunione di S. Girolamo Emiliani" pur ponendo accanto un interrogativo (?). In ogni caso Lucco nega l'attribuzione che altri fanno dell'opera a Ricci e conferma Bambini come autore. Quanti hanno scritto dopo il Lucco, hanno confermato la sua attribuzione.
Suor Roberta Balduit a sostegno della sua ipotesi indica che il santo è raffigurato in abiti da guerriero, quale fu Gerolamo Emiliani per tutta la sua vita prima della conversione. Inoltre evidenzia che gli viene portata la Comunione con solennità e con gli abiti liturgici prescritti in contrapposizione alle affermazioni della Riforma Luterana che negava il valore del sacramento della comunione.
Niccolò Bambini
Nato a Venezia nel 1651 e ivi morto nel 1736, bambini è stato un pittore del tardo Rinascimento e del primo barocco. A Venezia compie i primi studi come allievo di Giulio Mazzoni. Trasferitosi a Roma, divenne allievo di Carlo Maratti. Ha dipinto per la chiesa di Santo Stefano a Venezia subito dopo il suo ritorno da Roma. Ebbe due figli, anche loro pittori, Giovanni e Stefano.
Note bibliografiche
Croce Elena, alla Voce AGOSTINO AURELIO, Vescovo, Iconografia e Monumenti, pp. 596-600, in AAVV. "BIBLIOTHECA SANCTORUM", vol. I, Roma, 1961;
Lucco Mauro, NICOLO' BAMBINI A CENEDA, pp. 6-18, in "Il Flaminio" Rivista di Studi della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane, n. 1, 1979